Misterbianco, rapina alla cartoleria Grillo Tre arresti, grazie a video e testimonianze

Tre pregiudicati di Paternò sono stati arrestati per la rapina alla cartoleria Grillo di Misterbianco dello scorso 24 settembre. I carabinieri hanno notificato tre ordinanze di custodia cautelare nei confronti di Giuseppe Fusto, 47 anni, Angelo Marco Carulli, 27, – nel frattempo già in carcere per altri reati – e Davide Nicolosi, 34, agli arresti domiciliari da maggio.

Gli investigatori hanno individuato gli autori del colpo grazie alle telecamere a circuito chiuso del negozio e a quelle poste lungo la strada che il gruppo ha percorso per scappare. Nella tarda mattinata del 24 settembre, attorno alle 13.40, Fusto e Carulli sono entrati nello spiazzale della cartoleria a bordo di una Fiat Uno rubata poco prima a Paternò e con i volti coperti da un passamontagna. Armati di pistola, hanno minacciato il titolare e gli esercenti facendosi consegnare 800 euro in contanti. Quindi i due sono scappati a bordo della Fiat, nel frattempo lasciata col motore acceso all’esterno dell’ingrosso.

A seguito delle prime indagini dei carabinieri, veniva trovata la macchina con il motore ancora caldo abbandonata nei pressi del parcheggio della zona Milicia di Misterbianco. Dai successivi accertamenti – testimonianze dai presenti e dai passanti, sequestro dei filmati video sia del circuito interno dell’esercizio commerciale che delle telecamere posizionate lungo la vie presumibilmente percorse dai rapinatori e intercettazioni – veniva ricostruito che i due autori della rapina erano saliti a bordo dell’auto del complice Davide Nicolosi, proprio nel parcheggio Milicia. A casa dei tre, infine, sono stati trovati i vestiti e le scarpe indossati nel corso della rapina.

Elementi sufficienti a convincere il Gip del Tribunale di Catania a emettere le ordinanze di custodia cautelare. Fusto e Carulli  si trovano già nelle carceri di Giarre e Siracusa perché lo scorso marzo sono stati condannati in primo grado a tre anni per detenzione abusiva e ricettazione di arma da fuoco. Nicolosi, trasferito nel carcere di Piazza Lanza, si trovava da maggio agli arresti domiciliari dopo una condanna in primo grado a un anno e otto mesi per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Redazione

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