Tre rapinatori, una pistola e un poliziotto fuori servizio. Sono i protagonisti di quanto accaduto nel parcheggio di un esercizio commerciale di Misterbianco. Sono le 19.40 circa del 16 ottobre. Da una Mercedes nera vengono fuori due uomini col volto coperto – uno da un passamontagna, l’altro da una maschera da anziano – e minacciando il personale del negozio con un’arma da fuoco si fanno consegnare 500 euro.
A guardare la scena – poco dopo essere uscito dallo stesso negozio – c’è un dipendente della Squadra Mobile, libero dal servizio, disarmato e in compagnia della moglie e dei figli (minorenni). La reazione del poliziotto è alzare le braccia in alto in segno di resa e posizionarsi davanti l’uscita del punto vendita. Appena i due rapinatori cercano di uscire, l’agente si avventa su quello più corpulento – che indossava il passamontagna ed è altro oltre due metri, sostengono dalla Questura – che era in possesso della pistola.
Ne nasce una colluttazione alla quale prende parte anche il secondo rapinatore, mentre il terzo resta in auto col motore acceso. Il poliziotto riesce a togliere il passamontagna all’uomo con la pistola, ma poi viene colpito alla testa col calcio dell’arma. Nonostante il colpo, raggiunta la Mercedes – nella quale i due rapinatori sono intanto rientrati – tenta di bloccarne la fuga aggrappandosi allo sportello del guidatore. Ma la ripartenza della vettura lo fa cadere a terra.
Il poliziotto riporta una profonda ferita alla testa – medicata con diversi punti di sutura – ed altre ferite al corpo. Ma conserva la memoria, e in particolare il ricordo delle facce del rapinatore armato e del complice alla guida della Mercedes. Informazioni che, acquisite anche le immagini degli impianti di video sorveglianza del negozio – permettono l’identificazione del gruppo.
L’autovettura utilizzata viene trovata il giorno dopo in viale Bummacaro, nel rione Librino. Dagli accertamenti – successivi al sequestro – gli inquirenti risalgono all’utilizzatore, il 27enne Giuseppe Aurora. Che ha precedenti per rapina. Riconosciuto dal poliziotto come il conducente. Dopo poco venivano individuati anche gli altri due complici. Giosué Lo Cascio – 18enne incensurato – e il 22enne Salvatore Cosenza. L’arresto scatta il 18 ottobre per Aurora e Cosenza. Lo Cascio viene individuato giovedì 21 ottobre – nel rione Monte Po – e posto agli arresti domiciliari.
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