Finite le vacanze di Natale si torna a scuola. O almeno così dovrebbe essere. «Noi oggi i bambini non li abbiamo portati perché sono giorni freddi e non è possibile che stiano in classe senza riscaldamenti». A parlare a MeridioNews è il padre di un bambino che frequenta la scuola elementare all’istituto Leonardo Sciascia di Misterbianco. A essere interessate dallo stesso problema sono anche le classi dell’istituto comprensivo Leonardo Da Vinci.
«Già prima di Natale abbiamo chiesto spiegazioni all’amministrazione comunale in merito al mancato funzionamento dei riscaldamenti negli istituti scolastici – spiega il consigliere comunale di opposizione Marco Corsaro – dopo aver ricevuto e ascoltato le segnalazioni con le lamentele da parte di alcuni genitori. La risposta che, però, abbiamo ricevuto da parte del vicesindaco Matteo Marchese è stata l’accusa di un presunto sciacallaggio dell’opposizione». Il capogruppo di Guardiamo avanti questa mattina si è recato, insieme a una delegazione, a fare un sopralluogo nelle strutture per ascoltare le rimostranze dei genitori. «L’amministrazione dovrebbe chiedere scusa», conclude.
Dall’inizio dell’anno scolastico i termosifoni non sono mai stati accesi. «Abbiamo ottenuto dei finanziamenti e abbiamo modificato la gestione dell’impianto di riscaldamento che, adesso, funzionerà a metano – motiva il sindaco di Misterbianco, Nino Di Guardo – Da un mese abbiamo chiesto l’intervento da parte dell’azienda ma, complice il periodo delle festività che c’è stato in mezzo, non sono ancora riusciti a provvedere per mettere il contatore». La responsabilità, dunque, stando a quanto dichiarato dal primo cittadino, sarebbe dell’impresa che ha in gestione l’impianto di riscaldamento. Nel frattempo, però, una soluzione momentanea pare sia stata trovata: «Stiamo acquistando un totale di 45 stufe da sistemare una in ogni aula – dice Di Guardo – Spero che i riscaldamenti entrino normalmente in funzione nel giro di una settimana. Ai miei tempi – conclude il sindaco – a scuola non c’era il riscaldamento e io sono comunque sopravvissuto».
Intanto, sono diverse le famiglie che hanno manifestato la volontà di non mandare a scuola i ragazzi a scuola finché il disagio non si sarà risolto. Già questa mattina alcune aule sono rimaste completamente vuote. «Le istituzioni si rimpallano le responsabilità tra di loro e, nel frattempo, i nostri figli dovrebbero frequentare le lezioni al freddo. Questo perché – sostiene il padre di un bambino – i lavori per la sistemazione del riscaldamento sono iniziati a novembre, mentre sarebbe stato giusto pensarci per tempo magari già durante l’estate per non arrivare impreparati al momento dell’abbassamento delle temperature». A fargli eco è anche la mamma di una bambina e rappresentante di una delle classi che questa mattina è rimasta senza alunni. «Le stufe, che già oggi avrebbero dovuto riscaldare gli ambienti e invece non c’erano, riusciranno comunque a creare un clima accettabile in classi grandi in cui stanno anche 26 alunni?».
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