Il match di domenica scorsa tra Pro Falcone e Furnari sembrava un derby come tanti altri, un incontro di Prima Categoria in cui due squadre si contendono i tre punti correndo dentro un polveroso campo in terra battuta. Ma al minuto 80 accade quello che non ti aspetti. Sul risultato di 1-0 per i padroni di casa, il giocatore del Furnari Angelo Siracusa cede alle provocazioni di un avversario e lo colpisce con una leggera testata. A quel punto il gioco viene fermato dalle proteste dei giocatori del Pro Falcone che chiedono l’espulsione dell’avversario.
L’arbitro non si accorge dell’accaduto e non sanziona Siracusa. Ma a estrarre simbolicamente il cartellino rosso ci pensa Pippo Squatrito, allenatore del Furnari. Notata la scena, il mister non ci pensa due volte ad abbandonare la panchina e a raggiungere il proprio giocatore, intimandogli uscire dal terreno di gioco. «Queste cose non le voglio vedere neanche disegnate», urla Squatrito davanti agli sguardi attoniti degli altri calciatori. Dalla tribuna parte un boato: i tifosi notano la scena e apprezzano l’inusuale gesto dell’allenatore, a sua volta allontanato dal direttore di gara per avere invaso il campo senza alcun permesso.
Il Furnari concluderà la partita in dieci uomini e alla fine perderà 1-0. Ma il risultato è importante solo per la cronaca sportiva, al fischio finale tutti corrono a complimentarsi con mister Squatrito. «Rifarei questo gesto altre mille volte – racconta a Meridionews l’allenatore -. Nella parte finale del match di domenica gli animi si erano surriscaldati, ho assistito al battibecco tra Siracusa e l’avversario e dopo la reazione del mio calciatore mi è venuto istintivo intervenire. Ho percorso almeno cinquanta metri e quando mi sono avvicinato al giocatore l’ho invitato ad andare a farsi la doccia. È stato un gesto istintivo, mi fa piacere che in molti lo abbiano apprezzato. Lo stesso arbitro al termine della gara si è complimentato con me, anche se ha dovuto rispettare il regolamento cacciandomi dalla panchina».
Tuttavia, Squatrito, tecnico dal 1991, non è nuovo a episodi del genere. «Mi ero già reso protagonista di un gesto simile nel lontano 2001, quando allenavo la formazione Allievi del Furnari. Il rispetto per l’avversario e per le regole viene prima di tutto, lavoro anche con i ragazzini della scuola calcio e del settore giovanile, educarli ai valori dello sport è il mio primo obiettivo. Purtroppo alcuni giovani scendono in campo solo per vincere ed essere protagonisti, spinti talvolta dai loro genitori. Spero che questo mio gesto possa fungere da esempio per le giovani generazioni, il calcio è prima di tutto divertimento».
Il primo ad apprezzare il comportamento di Squatrito è stato proprio il suo difensore Siracusa. «Ho avuto un battibecco con l’avversario – precisa – mi sono lasciato prendere dall’eccessivo agonismo e ho mimato una testata, non avevo infatti alcuna intenzione di fargli del male. Lui chiaramente si è buttato a terra e il clima è diventato bollente. Quando ho visto il mio allenatore ho subito capito di aver sbagliato e ho accettato il rimprovero. Conosco Squatrito da anni, calcisticamente sono cresciuto al suo fianco, il suo gesto quindi non mi ha sorpreso più di tanto. Ci tengo comunque a dire che le provocazioni e le simulazioni durante una partita sono gravi quanto il gesto che ho commesso».
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