Minima Moralia, da Caccamo al palco dell’Ariston «Speriamo di aiutare la realtà musicale palermitana»

Si chiamano Minima Moralia, come il testo di filosofia sociale scritto da Adorno nella prima metà del novecento, hanno tra i 19 e 24 anni, studiano all’università e suonano musica indie rock-pop. Giuseppe, Antonio, Francesco e Nicasio hanno già gli strumenti accordati e le valigie pronte perché dal 4 al 7 giugno li aspetta il palco dell’Ariston. I quattro ragazzi, originari di Caccamo, dopo aver superato le selezioni regionali del Sanremo Rock voleranno nella città dei fiori, insieme ai Malarazza e i Superzero, per rappresentare l’isola alla trentaduesima edizione del festival.

«Sabato sera partiremo per Genova – spiega Giuseppe Di Gesù, frontman del gruppo – arrivati lì faremo tutto ciò che abbiamo sempre fatto: suonare le nostre canzoni, evitando l’ansia e le troppe domande». Da quando, nell’aprile 2016, i Minima Moralia sono entrati per la prima volta in sala prove di tempo ne è passato: in giro tra pub, festival e locali, hanno conquistato un quarto posto all’edizione 2017 del Palermo Band Festival e un’importante apertura, nel luglio 2018, al Sundays Festival. «L’idea di formare una band mi venne durante un viaggio di studio a Londra, – racconta Di Gesù – nel 2012. Mi colpì l’immagine di alcuni ragazzi inglesi con gli strumenti in spalla, suppongo stessero tornando o dirigendosi nella loro sala prove. Londra è starà davvero molto importante per la mia ispirazione e motivazione artistica, spero di tornarci presto».

Undici i brani prodotti, tutti ancora inediti tranne uno: Silenzio, fuori in streaming su tutte le piattaforme digitali dal 4 aprile. «Prima di registrare e pubblicare qualcosa volevamo sviluppare un’identità personale – spiega Di Gesù- capire quale potenziale avesse la nostra musica attraverso il confronto con il pubblico, la gente. Abbiamo suonato tantissimo dal vivo. Poi, a compimento di questo percorso, è arrivato il nostro primo singolo, Silenzio» Un testo introspettivo in un mix di melodie dolci ed acri al punto giusto. Silenzio parla, racconta di rapporti, di persone e di incomprensioni. «Il brano è un invito ad uscire da una situazione di incomunicabilità e di timore – spiega il cantautore – che impedisce alle persone di vivere in pieno e reciprocamente i sentimenti. E’ un invito a prendere in mano la situazione ed affrontare ciò che la vita ci mette davanti senza temere ciò che può succedere».

Ed è senza eccessive ansie e paure che i quattro ragazzi si preparano a salire sul palco del Teatro Ariston per disputare la competizione finale del Sanremo Rock Festival. «Aver passato le selezioni regionali al Dorian di Palermo e arrivare in finale rappresenta una gran bella soddisfazione! Il nostro obiettivo adesso è fare musicalmente bene. – conclude Di Gesù – Spero che la nostra partecipazione possa aiutare anche a gettare uno sguardo più profondo sulla realtà musicale palermitana che sta vedendo recentemente crescere diverse band e cantautori che a mio parere meriterebbero particolare attenzione e interesse dagli addetti ai lavori».

Maria Vera Genchi

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