Minacce al pm antimafia: “Ingroia morirà”

“Ingroia morira’”. Queste le terribili parole pronunciate da un anonimo al telefono del centralino del palazzo di giustizia di Palermo.

Antonio Ingroia, come sappiamo, è uno dei magistrati in prima linea nelle delicate e contrastate indagini sulle trattative Stato-mafia degli anni 90, gli anni delle stragi. Le minacce quindi non sono state sottovalutate e la sua scorta è stata rafforzata.

Intanto, la Consulta, che ha accolto il ricorso di  Giorgio Napolitano contro la Procura di Palermo, entra a gamba tesa nelle indagini e chiede i brogliacci  delle intercettazioni telefoniche delle ‘chicchierate’ sulla trattativa Stato-mafia,  tra il presidente della Repubblica e l’ex ministro dell’Interno, Nicola Mancino, oggi imputato per falsa testimonianza.

Una richiesta giudicata poco chiara dai magistrati, che non fanno commenti ma si apprestano a mandare a Roma una richiesta di chiarimenti. In sostanza, oltre a definire “perlomeno inusuale” l’iniziativa,  la si valuta anche come un’intromissione, una vera  e propria invasione di campo.

Sulle minacce a Ingroia interviene Davide Ficarra segretario provinciale di Rifondazione Comunista a Palermo. “La notizia delle minacce di morte a Ingroia arrivate attraverso una telefonata anonima in Tribunale – dice Ficarra – è un fatto grave che fotografa il clima di isolamento in cui il procuratore aggiunto si trova per non aver voluto cedere alle pressioni che enormi si sono manifestate attorno all’inchiesta sulla trattativa tra mafia e Stato”.

“Noi siamo con Antonio Ingroia senza se e senza ma – aggiunge Ficarra – convinti, come abbiamo già più volte dichiarato, che la verità sulla trattativa tra mafia e Stato sia essenziale per trasformare la democrazia malata in cui viviamo in un sistema democratico sano. Fare luce sul passato stragista della nostra storia repubblicana recente significa passare da un sistema democratico a verità e libertà limitata ad una democrazia compiuta capace di sconfiggere le mafie e l’intreccio di poteri nefasto che hanno costruito insieme a politica e finanza”. 

 

Redazione

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