Migranti, altra nave con 356 naufraghi chiede un porto Da Parigi ok a ripartizione, «ma sbarco in Italia o Malta»

Concluso lo sbarco della Open Arms, soltanto con l’intervento della procura di Agrigento che ha disposto il sequestro dell’imbarcazione dell’ong spagnola, l’attenzione torna nel Mediterraneo, dove a bordo della Ocean Viking si trovano 356 persone.

I migranti sono stati salvati 12 giorni fa dalla nave dell’ong Sos Mediterranée, con a bordo il personale sanitario di Medici Senza Frontiere, che in queste ore ha più di una volta sottolineato come la questione riguardante la concessione di un porto sicuro vada risolta a breve. «Dopo 12 giorni in mare, il clima è sempre più teso», commenta Luca Pigozzi in un video. Pigozzi è uno dei medici di Msf presenti sulla Ocean Viking. «Le persone stanno perdendo la cognizione del tempo – spiega – è difficile per loro capire cosa sta accadendo e faticano perfino a identificare gli orari per mangiare o per pregare». Sulla nave battente bandiera norvegese c’è chi si chiede perché l’imbarcazione rimanga ferma e cresce il timore di essere riportati in Libia.

Mentre l’Ocean Viking resta a nord-est di Lampedusa e a nord-ovest di Malta, dal governo francese arriva la disponibilità a partecipare alla ripartizione dei migranti. Ma Parigi spinge affinché anche altri governi si facciano avanti. «Cinque paesi, tra cui Francia e Germania, partecipano sistematicamente alle operazioni di accoglienza dei migranti, questo gruppo deve essere allargato – si legge in una nota della presidenza della Repubblica -. La Francia è il paese che ha più accolto da metà 2018 e il paese più rapido a farsene carico». Al contempo si ribadisce come lo sbarco debba avvenire in Italia o Malta. «Non possiamo rimettere in causa il principio dell’accoglienza nel porto sicuro più vicino perché è un principio giuridico», si sottolinea nella nota.

Sul fronte Open Arms, è avvenuto questa mattina l’attracco dell’imbarcazione a Porto Empedocle per consentire gli accertamenti utili all’indagine aperta dalla procura di Agrigento. L’ipotesi di reato è legata alla possibilità che ci siano stati comportamenti omissivi da parte dell’autorità. Il sequestro della nave dovrà adesso essere convalidato dal gip del tribunale.

Redazione

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