Migranti, protesta al centro La Madonnina In venti vengono trasferiti al Cara di Mineo

Poche ore prima del passaggio del fercolo di Sant’Agata da via Etnea, sotto la Prefettura di Catania sostava un gruppo di ragazzi stranieri. Si sono allontanati nella mattinata di ieri dal centro La Madonnina di Mascalucia. E hanno raggiunto palazzo Minoriti per protestare per le condizioni in cui vivono e al fine di ottenere il trasferimento in uno Sprar, struttura di secondo livello. Non è la prima volta che minori ospiti della comunità del centro etneo mettono in scena proteste simili e raggiungono a piedi Catania. Oggi, il viceprefetto Maria Salerno ha voluto visitare personalmente la struttura e, secondo quanto riferiscono i gestori, proprio mentre effettuava il sopralluogo è scoppiata una nuova protesta. Alla fine della mattinata è stato quindi disposto il trasferimento al Cara di Mineo di venti ragazzi, diventati maggiorenni nei mesi di permanenza – erano giunti il 5 novembre – a La Madonnina. 

La delegazione della Prefettura – guidata da Salerno e accompagnata da una pattuglia dei carabinieri, dai servizi sociali e dai vigili urbani di Mascalucia – si è recata in mattinata nel centro. La visita ha spinto un gruppo di ospiti – erano 57 fino a oggi – a bloccare il cancello di accesso, impedendo l’uscita dell’auto del viceprefetto. «La dott.ssa Salerno ha potuto constatare con i suoi occhi le condizioni ottimali in cui vivono i giovani ospiti», spiegano da La Madonnina. 

Condizioni per le quali negli ultimi mesi si è diffuso il malcontento tra i ragazzi stranieri. «Vogliamo andare a scuola, imparare l’italiano, avere dei vestiti nuovi e chiamare le nostre famiglie», denunciava uno dei ragazzi allontanatisi a dicembre. Opposte le considerazioni del centro. «La dott.ssa Salerno, dopo la visita e avendo constatato la non veridicità delle dichiarazioni dei minori, ha spiegato loro che un eventuale trasferimento potrebbe essere sicuramente peggiorativo delle loro condizioni visto l’alto standard presente in una struttura che era destinata all’accoglienza alberghiera». Dalla Prefettura non hanno voluto rilasciare nessuna dichiarazione in merito. 

Alla fine della mattinata il viceprefetto ha disposto il trasferimento al Centro d’accoglienza per richiedenti asilo di Mineo di venti ragazzi, che hanno raggiunto la maggiore età in questi tre mesi. Dettaglio su cui pone l’attenzione la Rete antirazzista catanese. «I maggiorenni non dovrebbero stare nella comunità – spiega Alfonso Di Stefano – viene il dubbio che finché restano calmi, vengono fatti rimanere per continuare a prendere la diaria, ma quando protestano vengono puniti inviandoli al Cara». Dal centro La Madonnina precisano che «la comunicazione del raggiungimento della maggiore età era stata già inoltrata alla Prefettura».

Nella comunità di Mascalucia rimangono adesso 37 minori. «Attendiamo, per la tutela di tutti, il trasferimento degli altri ospiti presenti», ha commentato Francesca Indelicato, presidente dell’associazione che gestisce il centro, che da poche settimane è anche diventata il tutor dei minori. A fine dicembre il Tribunale dei minori, infatti, ha emanato un’ordinanza che permette ai titolari delle strutture di diventare tutor degli stessi minori. Decisione criticata dalle associazioni che si occupano dei migranti, perché viene meno la terzietà della figura del tutore. 

Salvo Catalano

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