Tuffarsi vestiti in segno di protesta per chiedere all’Europa di intervenire e arrestare lo stillicidio dei migranti annegati durante i viaggi della speranza. Questo l’obiettivo del flash mob promosso da alcuni palermitani e previsto per domenica 6 settembre a Mondello. L’iniziativa, che si è velocemente diffusa grazie al tam tam tra amici e conoscenti su Facebook, si rivolge a chiunque desideri attirare l’attenzione della Comunità europea affinché si giunga a un programma di interventi sul fronte del flusso migratorio in vista del 14 settembre, quando avrà luogo la riunione dei 28 Stati membri per affrontare l’emergenza sulla crisi dei rifugiati in Europa.
Tutto nasce dalla diffusione sui social dell’ultima immagine di morte, la fotografia del bambino siriano annegato e ritrovato senza vita su una spiaggia in Turchia, pubblicata sul quotidiano nazionale Il Manifesto e presto diventata un caso mediatico. Tra le centinaia di migliaia di condivisioni ci sono anche molti oppositori che preferiscono agire. «Nella spontaneità di una chat con un amico giornalista abbiamo pensato di diffondere l’idea di un’azione e non un’ennesima fotografia dell’orrore – spiega Stefania Galegati -. Non ho avuto la forza di condividere l’immagine ma non riesco più a stare a guardare. L’idea sarebbe potuta venire a chiunque, non posso dire che dietro ci sia un’organizzazione, non abbiamo nemmeno chiesto un formale permesso. Semplicemente ci incontreremo, cercando di coinvolgere il maggior numero di persone possibile. Nessun partito, associazione o istituzione sta dietro questa iniziativa, si tratta di cittadini che si riuniscono nella libertà e non perché si riconoscono nei valori di un’ideologia politica o di religione. – continua – Bisogna far capire all’Europa che non si sta comportando bene».
Anche alcuni Social Influencer del capoluogo hanno accolto l’idea e appoggiano la manifestazione: «Troviamo necessario sensibilizzare Italia ed Europa – dice Tony Siino – su un’emergenza umanitaria che evidentemente non è ancora percepita come tale. Per geografia la Sicilia si trova tra due mondi, uno dei quali ha necessità di aiuti e da soli noi non siamo più in grado di rispondere adeguatamente».
L’appuntamento è fissato per questa domenica 6 settembre alle 17 al varco dell’Albaria, in spiaggia Mondello. «Verranno ricordati tutti gli uomini, le donne e i bambini protagonisti delle cruente immagini di morte in mare con un tuffo in acqua con i vestiti addosso – aggiunge Galegati -. È fondamentale comunicare che il popolo siciliano è aperto all’accoglienza dei profughi. Non possiamo lasciare che migliaia di persone perdano la vita nel tentativo di raggiungere l’Unione Europea e il loro diritto legale di chiedere asilo. Dobbiamo fare in modo che i rifugiati possano raggiungere l’Europa in modo sicuro. Senza che qualsiasi Paese dell’UE – conclude – chiuda i suoi confini o costruisca recinzioni».
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