«Noi sindaci non vogliamo essere considerati complici del genocidio in corso nel Mediterraneo». Così il presidente dell’AnciSicilia, Leoluca Orlando, replica a distanza alla presa di posizione del governatore della Lombardia, Roberto Maroni, che ha intimato ai sindaci lombardi di non accogliere più migranti per non incorrere nel taglio dei trasferimenti regionali.
Orlando ha ricordato che nel 2011 fu siglato un accordo tra Stato, Regioni e Anci per fronteggiare l’emergenza nord Africa «con l’obiettivo di trovare una soluzione condivisa per dare un aiuto concreto a chi soffre e a chi è costretto a lasciare la propria terra d’origine per fuggire a guerre, soprusi e violenze». Adesso, ha sottolineato, «con l’assurda presa di posizione di Maroni, ci ritroviamo con dichiarazioni e intenti di tutt’altra specie che ci lasciano di sasso non solo per la durezza ma per la totale mancanza di umanità. Come presidente dell’AnciSicilia, voglio confermare la cultura dell’accoglienza delle comunità siciliane».
Oggi a Berlino il presidente dell’AnciSicilia e sindaco di Palermo ha illustrato al parlamento tedesco la «Carta di Palermo», che prevede l’abolizione del permesso di soggiorno. Dopo aver ringraziato il vicepresidente Claudia Roth, che nelle scorse settimane è venuta a Palermo in missione ufficiale, Orlando ha sottolineato «l’interesse e la sensibilità mostrati verso questo tema così importante per l’Europa e di grande rilievo per le realtà palermitana e siciliana. Ma il sindaco ha confermato anche «la cultura dell’accoglienza delle comunità siciliane», in una terra, ha ricordato, in cui nel 2014 sono sbarcati di 170.000 migranti, «senza che si sia realizzato un solo atto di intolleranza o razzismo».
«Se l’Ue non vuole continuare ad essere complice di questa strage degli innocenti deve prendere in considerazione la Carta di Palermo – ha spiegato -. È ora che gli stati europei si rendano conto che verranno considerati responsabili e complici di questo genocidio come gli italiani e i tedeschi nei riguardi degli stermini nazifascisti». Perché per Orlando quello dell’immigrazione non può essere più considerato come «un fatto emergenziale, ma un dato strutturale mondiale». Occorre allora che l’Europa si mobiliti per «l’abolizione del permesso di soggiorno, per cancellare questo strumento di tortura che costituisce nuova pena di morte e nuova schiavitù. Non c’è più tempo da perdere».
«Ma ciò che è inaccettabile, al di là del meritorio e apprezzatissimo intervento di navi di diversi Stati europei – ha aggiunto – è la impostazione di fondo dell’attuale operazione europea, ancora condizionata da inaccettabili, disumane normative (Regolamento Frontex e Regolamento Dublino), che considerano i migranti un pericolo dal quale difendersi e non esseri umani che rivendicano il diritto alla mobilità e alla vita. Come in passato – ha continuato Orlando – il proibizionismo serviva a speculare sul traffico di alcool, allo stesso modo, oggi, il permesso di soggiorno viene usato per speculare sul traffico di esseri umani».
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