Al centro di pesanti attacchi sui principali social network, il sindaco di Milazzo Giovanni Formica non cambia idea sull’accoglienza ai migranti. E spiega a Meridionews il perché di questa sua tanto contestata posizione. «La gente ha paura di ciò che non conosce, non è una novità – spiega – inoltre c’è in atto una operazione sottoculturale ben riuscita che si serve della comunicazione orizzontale, come quella dei social network. Sfruttando questi canali – continua il primo cittadino – si fa passare l’idea che la colpa della condizione di disoccupazione o di disagio sociale sia responsabilità di chi sta peggio. E non posso accettarlo».
Non va per il sottile il primo cittadino mamertino che, proprio sul più noto social network, è stato bersaglio di insulti dove addirittura c’è chi è arrivato a paragonare le problematiche riguardanti il randagismo a quelle dei migranti, con la surreale premessa «non sono razzista però…». È proprio contro questa forma di sottocultura che Formica ha deciso di uscire allo scoperto e mentre scoppiava la polemica sulla possibilità di accogliere 50 migranti a Castell’Umberto si è detto disponibile a farlo lui. «È facile strumentalizzare le situazioni, non volevo che passasse l’idea di una Sicilia retrograda – racconta -. A Milazzo attualmente vivono una sessantina di migranti e credo che nemmeno il 10 per cento dei miei concittadini sia al corrente che esista uno Sprar nella nostra città. Si tratta di gente che si è fortemente integrata, come una famiglia siriana che vive nel quartiere di Santa Marina».
Il sindaco, raccontando l’esperienza dei siriani stabilitisi in città, rivela che «le figlie vanno regolarmente a scuola e il padre, forse per dimostrare la gratitudine verso Milazzo e i suoi abitanti, ha realizzato una riproduzione del castello con gli stuzzicadenti». E aggiunge: «I miei cittadini sono gente che sa integrarsi come accade con questa famiglia. Portano loro buste di cibo che gli abitanti del posto raccolgono in campagna. Stesso discorso – continua – per i ragazzi che giocano nelle nostre squadre di calcio o per quanti lavorano nei vivai. Capisco anche che i mamertini sono abituati agli extracomunitari, c’è una comunità di circa un migliaio di persone che vive qui».
A chi lo ha accusato di non occuparsi dei veri problemi della città e di dare accoglienza agli stranieri senza preoccuparsi di chi vive a Milazzo, Formica risponde sereno che «si tratta di due problemi che viaggiano su binari separati, non c’è una gerarchia del bisogno e non sto dando case ai migranti. Ho solo messo a disposizione una struttura a Fiumarella che prima ospitava la sezione di protezione civile».
Proprio oggi la prefettura di Messina ha pubblicato la ripartizione dei migranti per città decisa dall’Anci di concerto con il ministero dell’Interno e la Regione. «A Milazzo è prevista l’accoglienza di una cinquantina di persone», chiarisce Formica e ai suoi concittadini si rivolge chiedendo di «sfidare il pregiudizio, perché si perdono qualcosa di bello. Lo scambio arricchisce sempre. A maggior ragione – conclude – quando si da aiuto a chi in questo momento sta attraversando un momento di difficoltà».
Ieri sera, intanto, una ventina di cittadini hanno manifestato davanti alla struttura individuata dal sindaco, sostenendo che non sia idonea all’accoglienza dei migranti.
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