Migranti e Ong, nel 2016 solo 5 telefonate dirette Guardia costiera: «Hanno ricevuto lo 0.8% di Sos»

Telefonate dei migranti direttamente alle Ong? Sì, esistono ma sono pochissime. A dirlo è l’ultimo rapporto sull’attività di ricerca e soccorso (Sar) della guardia costiera. Il documento fotografa la situazione durante il 2016 e dunque non consente di stabilire se nei primi mesi di quest’anno la situazione sia cambiata, ma rappresenta comunque un punto da cui partire per approfondire la polemica di questi giorni. La denuncia – per ora informale – è partita dalla procura di Catania, con il capo Carmelo Zuccaro, che ha parlato di elementi concreti che dimostrerebbero come  le organizzazioni non governative abbiano rapporti diretti con i trafficanti libici. Ipotesi finora non suffragata da prove valide a livello processuale e soprattutto smentita dai diretti interessati.

Adesso, però, è la guardia costiera a diramare le cifre, partendo da quelle relative alle richieste di aiuto inviate via telefono. A riguardo, il direttore esecutivo di Frontex, Fabrice Leggeri, ha dichiarato che i trafficanti danno il numero di telefono delle Ong ai migranti prima di mettersi in mare. L’utilizzo però sarebbe particolarmente risicato: infatti, su 638 chiamate di soccorso effettuate nel Mediterraneo attraverso telefoni satellitari, sarebbero solo lo 0,8 per cento quelle ricevute dalle Ong. Ovvero appena cinque

Per avere un quadro completo sulla situazione, bisognerà attendere i dati relativi ai primi quattro mesi del 2017, periodo durante il quale sono stati effettuati 315 interventi, tutti coordinati dalla guardia costiera italiana. Nel 2016, sono stati 1424 le operazioni di soccorso, dato che ha registrato un incremento del 52 per cento rispetto all’anno precedente. A essere state salvate sono state 178mila persone, delle quali 47mila da parte delle Ong. L’attività delle organizzazioni non governative è aumentata, raddoppiando il numero dei salvataggi rispetto al 2015. 

Secondo la guardia costiera, tra le cause che hanno minato la sicurezza dei viaggi in mare andrebbe considerata innanzitutto la diminuzione di telefoni satellitari: mentre nel 2015, l’80 per cento degli aiuti era arrivato in seguito a una telefonata, nel 2016 la percentuale scende al 45 per cento. Registrato poi anche un aumento di partenze con il mare mosso, ma soprattutto un uso maggiore di gommoni (+18%). Confermato, infine, l‘avvicinamento alla Libia della linea dei soccorsi, che oggi avvengono a ridosso delle acque territoriali del Paese nordafricano.

Simone Olivelli

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