Migranti e Covid-19, si cercano hotel per quarantena La misura del governo per gestire sbarchi autonomi

Individuare alberghi dove consentire ai migranti che arriveranno in Sicilia di trascorrere il periodo di quarantena. Nei giorni in cui il tema degli sbarchi è tornato al centro dell’attenzione per la decisione del governo nazionale di dichiarare non più sicuri i porti italiani, la prefettura di Trapani, rispondendo a una nota diramata dal Viminale venerdì scorso, indice una manifestazione di interesse per trovare strutture ricettive. 

La ricerca soltanto in apparenza contraddice la chiusura dei porti alle navi impegnate nei salvataggi in mare. Resta infatti in ballo la gestione degli sbarchi autonomi, dei barconi e gommoni che riescono a raggiungere direttamente le coste siciliane senza il soccorso delle Ong. Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci già nei giorni scorsi aveva rivolto un appello a Roma affinché si provvedesse a organizzare misure adeguate al particolare momento che si sta vivendo. Il rischio, infatti, è che gli sbarchi possano rappresentare un elemento di difficoltà in più nel contenimento dell’epidemia di Covid-19. Sia perché, è la posizione di Musumeci, non si sa nulla sulle condizioni delle salute delle persone che arrivano sia per tutelare gli stessi migranti. 

E così mentre si attende che la Protezione civile nazionali individui quale nave dovrà essere utilizzata per la quarantena dei 156 naufraghi soccorsi dalla Alan Kurdi – sul punto la proposta di Musumeci è stata quella di puntare sulla motonave Azzurra della compagnia Gnv «capace di ospitare fino a 488 persone» – sulla terraferma sono le prefetture a muoversi. Ieri, intanto, un gommone è arrivato a Pozzallo con un centinaio di persone a bordo, successivamente trasferite nell’ex centro di sperimentazione agricola della Regione siciliana dove trascorreranno la quarantena. 

La manifestazione d’interesse pubblicata a Trapani è rivolta a strutture con capacità minima di 50 posti letto e adeguate a garantire il distanziamento sociale previsto dalle misure sul Covid-19. Il costo pro capite previsto è di 28 euro al giorno. Agli albergatori sarà chiesta la fornitura di lenzuola monouso, effetti personali e la preparazione di tre pasti al giorno garantendo il rispetto delle abitudini alimentari degli ospiti in relazione alle tradizioni culturali e religiose. 

Per partecipare ci sarà tempo fino al 17 aprile. L’affidamento del servizio avverrà tramite trattativa diretta per il periodo di emergenza. La scelta verrà effettuata in base al prezzo offerto dagli albergatori e tenendo conto della data di arrivo dell’offerta. 

Simone Olivelli

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