Al Nord non arrivano migranti perché la Lega è capace di frenare l’ondata migratoria, così che al Sud tocca sopportare l’intero sistema di accoglienza. A smentire la tesi che periodicamente circola, spinta da logiche elettorali e cattiva informazione, sono gli ultimi dati forniti dal ministero degli Interni sui flussi migratori nel corso dei primi nove mesi del 2015.
Dalle cifre emerge come il sistema di redistribuzione dei migranti sbarcati sul suolo italiano garantisca uno smistamento quasi omogeneo tra le tre principali aree geografiche. Nello specifico, lo scarto tra Nord e Sud risulta molto meno marcato di quanto si potrebbe pensare: al 28 settembre, infatti, sono 34.076 i migranti che hanno trovato sistemazione nelle strutture temporanee, nei Cara e negli Sprar delle regioni meridionali, a fronte dei 39.382 che sono stati accolti nel Settentrione. Tuttavia, rapportando il dato assoluto al numero di residenti delle singole regioni, il Sud rimane l’area che accoglie di più, seppur di poco: nel Meridione, si trova al momento un migrante ogni 613 abitanti mentre la proporzione al Nord è di uno a 706. In tal senso, però, è al Centro – dove hanno trovato accoglienza poco più di 23mila persone – che il rapporto tra migranti e popolazione è più basso (uno ogni 525 abitanti).
Discorso diverso, invece, se a essere prese in esame sono le singole regioni. In questo caso, infatti, l’impegno della Sicilia rimane decisamente il più importante con 12.364 migranti accolti nel 2015. Dato che, messo in relazione al numero della popolazione residente, porta al rapporto di un migrante ogni 412 residenti. Seconda regione per numero di stranieri accolti è la Lombardia con 11.962 unità, che però a fronte di una popolazione quasi doppia rispetto a quella siciliana, fa sì che la presenza dei migranti sia di uno ogni 837 residenti. Ad accogliere maggiormente rispetto alla Lombardia in rapporto alla popolazione è anche il Lazio dove, pur essendo la terza regione in senso assoluto (8523), ha trovato posto a un migrante ogni 691 residenti.
Dal report ministeriale arriva inoltre la conferma di come la Sicilia rimanga la prima terra toccata dai migranti via mare, con il porto di Lampedusa in cima alla classifica del numero di sbarchi (145 nel 2015) e quello di Augusta primo per numero assoluto di persone (18.177 rispetto ai 18.129 giunti a Lampedusa). Tra le prime tre città siciliane, è Palermo ad aver accolto più migranti (10.525), seguito da Messina con 9.436 migranti e Catania (7.671). Numeri comunque inferiori a quelli di Reggio Calabria, che in questi primi nove mesi ha visto sbarcare oltre 13mila persone, e di Pozzallo, dove ad aver toccato terra sono stati 12mila 525 migranti. Dai dati dell’ultimo triennio, come era d’altronde immaginabile, il periodo più favorevole dagli sbarchi è la bella stagione, con un incremento netto da maggio a settembre.
Per quanto riguarda la provenienza degli stranieri che hanno affrontato la traversata in mare, la maggior parte al momento dell’identificazione ha dichiarato di arrivare dall’Eritrea (34.370). A seguire nigeriani (16.654) e somali (9.788). Importante anche l’afflusso di profughi provenienti dal Sudan (7.961) e dalla Siria, da cui sono giunte oltre 7mila persone.
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