SE IL VOLTO DELLA SANITA’ DEL GOVERNO CROCETTA SI CHIAMA HUMANITAS, IL VOLTO DELLA CULTURA SI CHIAMA “ASSENZA”. NEL SENSO CHE L’ASSESSORE NON E’ MAI DOVE DOVREBBE ESSERE. A FARLA ‘COMPARIRE’ CI PROVA LA PARLAMENTARE DEL PD, MARIKA DI MARCO
E assolutamente indispensabile e urgente un tavolo di confronto tra lassessore regionale al Turismo Sport e Spettacolo ed i rappresentanti degli organismi teatrali, musicali e di danza siciliani per valutare ogni opportuna iniziativa idonea a scongiurare la crisi del settore.
Lo dice Marika Cirone Di Marco, deputato regionale del PD. E, chissà se lintervento di unesponente della maggioranza, riuscirà a convincere lassessora Michela Stancheris a incontrare, finalmente, i rappresentanti del mondo del teatro e dello spettacolo, in generale.
Fino a ora, non cè riuscito nessuno, tanto che, dopo lennesimo incontro disertato dalla Stancheris, due giorni fa, i rappresentanti degli organismi teatrali, musicali e della danza siciliani riuniti negli Stati generali dello spettacolo in Sicilia hanno chiesto la rimozione dellassessora, definita palesemente inadeguata. E dire che lincontro del 6 novembre era stato convocato dalla stessa Stancheris.
Ma, non era andata diversamente il 29 Aprile, il 20 Maggio, il 10 Luglio, secondo quanto raccontano i rappresentanti degli Stati generali dello spettacolo in Sicilia. A quanto pare, è unabitudine, quella della Stancheris, di rifiutare i faccia a faccia con i suoi interlocutori, sia che rappresentino le istituzioni, comprese le Commissioni che lAula dellArs, che i rappresentanti delle associazioni e degli enti dello spettacolo e dello sport.
La dottoressa Stancheris – si legge nella richiesta di sostituzione dellassessora – appare poco diligente per le responsabilità che incautamente le sono state affidate, dimostrando unineducazione istituzionale mai prima sperimentata nei rapporti con i precedenti Governi regionali”.
Limperturbabile assessore evidentemente intravede negli organismi riuniti negli Stati generali dello spettacolo in Sicilia, che da oltre sei mesi sollecitano un confronto, dei queruli e semplici questuanti, non attività produttive riconosciute e regolate da almeno due fondamentali Leggi di settore: la 25/2007 e la 44/1985. Enti privati che svolgono funzione pubblica.
“Il settore dello spettacolo Siciliano, a causa dei ritardi nellerogazione dei finanziamenti 2011 e 2012 – continua il documento – e per l’insensata tardiva emanazione delle circolari annuali vive un reale rischio di collasso. Si evidenzia oggi, in tutta la sua gravità, lassenza di una strategia complessiva di questo Governo sulla Cultura e sullo Spettacolo in Sicilia. Fino a oggi si è assistito solo a ciechi tagli lineari e a sporadici provvedimenti scoordinati.
Gli Stati generali dello spettacolo in Sicilia riuniscono una novantina di realtà culturali di grande spessore dellIsola che, nel documento di sfiducia alla Stancheris, ribadiscono le urgenze del settore e loro richieste che vanno dal riordino del comparto spettacolo in Sicilia con la creazione di un FURS, sigla che sta per Fondo Unico Regionale per lo Spettacolo che, sul modello del Fus nazionale, regoli tutte le attività del settore sia per la parte pubblica, che attualmente ne assorbe il 98% delle risorse, che per quella privata, il corretto e proficuo utilizzo delle risorse europee, sia di quelle ancora utilizzabili sull’asse 2007/2013 che quelle in dotazione al prossimo programma 2014/2020, attraverso tavoli di lavoro pubblico/privato, unefficace programmazione delle attività e una migliore e più trasparente gestione delle risorse, una compiuta valorizzazione dei numerosi spazi pubblici abbandonati o sottoutilizzati a favore dello spettacolo e della cultura. Una serie di proposte che le associazioni non possono confrontare per la mancanza di un interlocutore.
Intanto, alcune delle loro proposte sono state riprese dalla Cirone. La carenza di risorse rende indispensabile il riordino del comparto dello spettacolo privato – spiega la parlamentare PD, componente della quarta Commissione dellArs, che si occupa di Turismo, sport e spettacolo – che svolgendo un fondamentale ruolo culturale potrebbe portare alla ‘casse’ della Regione un ingente gettito fiscale. Il riordino, con la creazione di un Fondo Unico Regionale, il corretto utilizzo delle risorse europee, unefficace programmazione delle attività ed una compita valorizzazione dei numerosi spazi pubblici abbandonati o sottoutilizzati – continua la parlamentare – potrebbero ridare vita ad un settore regolato da tre leggi regionali e che impiega oltre 500 lavoratori stabili e migliaia di stagionali. Sono certa che lassessore interpreterà al meglio una richiesta che fino adesso trascurata.
Vedremo se le certezze della Cirone sono fondate o meno.
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