Mezza Sicilia travolta dagli incendi

Prosegue l’estate infuocata in Sicilia. Decine i roghi solo nell’ultima settimana che hanno interessato vaste aree, sopratutto demaniali. Motivo? Le alte temperature, o cos’altro? Per il 2012 appare parziale additare alle alte temperature, seppur elevate, la causa degli incendi, divampati con estrema facilità. Pensiamo che la responsabilità vada ricercata anche nel ritardo dell’avvio delle attività di manutenzione e prevenzione delle aree demaniali e di quelle sottoposte a vigilanza.

In poche parole, l’insensibilità dimostrata dal Governo regionale nella gestione delle aree boschive nell’Isola parrebbe avere complicato il lavoro, in queste settimane, agli addetti allo spegnimento ed alle squadre antincendio. Se poi aggiungiamo a questo stato di immobilismo, l’incapacità programmatoria più che operativa dei dirigenti generali preposti a capo dell’Azienda foreste demaniali e del Corpo forestale, la somma è presto fatta. (a sinistra, foto tratta da ecoo.it)

Continui problemi di ordine pubblico, come sgomberi di abitazioni piuttosto che di strutture turistico-ricettive si aggiungono alle enormi difficoltà nelle attività di spegnimento di roghi e incendi. E’ di sole poche ore fa l’ennesima brutta notizia della calda stagione estiva. Un incendio è divampato nella riserva naturale dello Zingaro, nel Trapanese. Diverse squadre del corpo forestale, coadiuvate dagli operai forestali stagionali, vigili del fuoco, protezione civile e forze dell’ordine hanno agevolato l’evacuazione del villaggio turistico Calampiso.

Ragioni di sicurezza, in attesa dello spegnimento dei roghi. Per le operazioni antincendio sono stati utilizzati anche i Canadair, ovvero gli aerei anfibi. Le fiamme sono arrivate a lambire la strada di accesso a San Vito Lo Capo.

Dicevamo dei diversi gli incendi in Sicilia. Particolarmente colpita la provincia di Trapani. Un’altro incendio è divampato anche nell’Agro Ericino, tra lido Valderice, Cornino e Valderice. Un vasto rogo si è sviluppato poi a Castelluzzo, bruciando alberi e macchia mediterranea. Incendio dalle vaste proporzioni che ha anche circondato alcuni tratti della strada che porta a San Vito lo Capo, rallentandone i collegamenti.

Alcuni automobilisti impauriti hanno lasciato l’auto e si sono allontanati a piedi per paura di finire avvolti dalle fiamme. Momenti di panico, quindi, che la dicono tutta sui danni provcati dal fuoco in questo lembo della Sicilia Occidentale.

E’ stato, intanto, definitivamente domato l’imponente rogo sviluppatosi ieri sera sul monte Sparacio. Il fuoco si è esteso per più di dieci chilometri, interessando prima il territorio di Custonaci e, nella notte, quello di Castellammare del Golfo. In questo caso si è trattato di incendio di diversa natura. (a destra, foto di Canadair tratta da ilpuntoamezzogiorno.it)

Infatti, la Forestale ha accertato che si è trattato di un incendio doloso. Il fuoco è stato appiccato, a distanza di poco tempo, in due punti diversi. Il forte vento da Sud e l’afa hanno reso le operazioni di spegnimento particolarmente difficili. Da terra hanno operato le squadre antincendio della forestale ed i vigili del fuoco. Le fiamme sono state spente grazie all’intervento di diversi mezzi aerei. A rischio un fitto bosco di lecceto presente sul monte Sparacio lambito dalle fiamme.

Dal 31 luglio, dicevamo, tantissimi gli incendi divampati in diverse province dell’Isola. I mezzi aerei del Corpo forestale sono stati impegnati, per esempio, nello spegnimento di cinque vasti roghi nelle province di Caltanissetta, Catania e Palermo, con fronti tutti domati.

Le notti tra sabato e domenica e tra domenica – cioè ieri – e oggi sono state difficili. Fuochi, lo ripetiamo, in questi tutte le province della Sicilia. Nell’Ennese, per citare un altro esempio, è stato spento un vasto incendio di origine dolosa divampato nell’area archeologica di Morgantina, ad Aidone. Le fiamme, sviluppatesi in una zona degli scavi, hanno devastato 10 ettari di terreni incolti, 10 ettari di bosco di eucalipto e pino, e minacciato diverse abitazioni.

Dai sopralluoghi effettuati sembrano essere almeno dieci i punti fuoco dai quali le fiamme, sospinte dal vento, si sono poi estese ad un’area vastissima. Non è andata meglio a Palermo, dove ormai da una settimana brucia la discarica di Bellolampo. Ieri e oggi (6 agosto 2012) Vigili del fuoco, coadiuvati da forestali e Protezione civile, proseguono le operazioni di spegnimento. Le fiamme non sono affatto state domate e si valutano i primi danni, oltre il rischio diossina. La città di Palermo è inondata da oltre 2 tonnellate di rifiuti. Con le temperature che stazionano sopra i 40 gradi anche per le prossime giornate, il rischio igienico-sanitario è reale. Senza considerare la tragedia consumatasi a Castronovo di Sicilia, dove un operaio forestale stagionale ha perso la vita.

Il fuoco porta con sé tanti problemi. Ci chiediamo: dove sono tutti i critici, i detrattori, i distruttori della categoria dei forestali? Il dramma dell’ultimo mese dovrebbe responsabilizzare tutti gli attori locali che hanno il compito di gestire il territorio siciliano.

Fragile e indifeso, il territorio della nostra Isola rischia di ritrovarsi dopo l’estate ad affrontare un inverno piovoso con ulteriori possibili danni a cose e persone. I tanti osservatori nazionali abbiano almeno la delicatezza di rendersi conto dei reali problemi nella gestione dell’ambiente siciliano, piuttosto che scagliarsi gratuitamente contro i forestali. Prevenire è meglio di curare. In Sicilia e’ una frase forse indigesta.

Il fuoco e le responsabilità di chi governa

Giuseppe Messina

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