LA RAP, LA SOCIETA’ CHE HA PRESO IL POSTO DELL’AMIA, ARRANCA. MENTRE IN CITTA’, COME DENUNCIA LA CONSIGLERA COMUNALE GIUSI SCAFIDI, PROLIFERANO LE DISCARICHE A CIELO APERTO
Mentre il Comune di Palermo, dopo aver incassato i soldi della Tarsu, inonda i media con comunicati che spiegano come pagare la Tares (in pratica, la stessa tassa sull’immondizia pagata due volte nell’arco di qualche mese: è evidente che l’amministrazione comunale non ha contezza delle condizioni economiche delle famiglie e delle imprese della città), il capoluogo dell’Isola è di nuovo invaso dall’immondizia.
L’Amia non c’è più. Al suo posto c’è la Rap. Alla guida di questa società c’è l’ingegnere Sergio Marino, un manager pubblico che ha diretto con successo l’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente). Ma che fino ad ora, a Palermo, sul fronte dei rifiuti, non è riuscito a imprimere un cambiamento.
Lo scenario è complesso e difficile. Ma a fronte degli enormi sacrifici economici che il Comune sta chiedendo ai cittadini i risultati, fino ad ora, non sono esaltanti. Tutt’altro. Non lo diciamo noi: lo dice la consigliera comunale Giusi Scafidi, che, peraltro, fa parte del Movimento 139, vicino al Sindaco della città, Leoluca Orlando.
Sono continue le segnalazioni dei cittadini che arrivano ai media in merito al proliferare delle discariche a cielo aperto – scrive Giusi Scafidi -. Ormai non si contano più sms e lettere di palermitani che denunciano l’ammassarsi di rifiuti in ogni angolo della città. I palermitani sono esasperati dalla convinzione che tanta incuria e negligenza sia da attribuire alla Rap deputata a provvedere alla rimozione dell’immondizia e a tutelare il diritto dei cittadini all’igiene e alla salute pubblica”.
“I primi interlocutori a cui gli abitanti dei quartieri si affidano sono i consiglieri comunali e di circoscrizione – aggiunge la consigliera comunale, (una delle poche ‘inquiline’ di Palazzo delle Aquile, detto per inciso, che segue il problema rifiuti) – che lanciano di frequente campanelli di allarme nella speranza che il loro disagio trovi ascolto attraverso il vicesindaco e assessore Casare La Piana”.
“Per questo chiedo al Sindaco Orlando di riprendere al più presto il dialogo con la città – aggiunge Giusi Scafidi – che sembra giunto all’empasse. Molti quartieri, specialmente quelli cosiddetti a rischio, hanno bisogno della presenza tangibile del Sindaco, di sentire che lo stato c’è ed è in grado di affrontare e risolvere i problemi. Solo così potremo continuare l’opera di risanamento del nostro territorio e proiettarci verso quell’obiettivo che si chiama Palermo, capitale della cultura europea.
Quinta spaccata in pochi mesi. Non c'è pace per il bar Gran Cafè Torino in…
Sgominata dalla polizia di Stato una banda che, a Brancaccio, spacciava crack e hashish, a…
I carabinieri della Stazione di Lentini hanno arrestato un operaio di 43 anni per maltrattamenti…
Non solo scadenza e peso. Prestare attenzione alle etichette degli alimenti che acquistiamo è una…
Due fratelli di Misilmeri, in provincia Palermo, di 64 anni e 59 anni, uno dei quali disabile,…
I carabinieri di Trapani hanno denunciato un 39enne e un 64enne per furto e ricettazione…