Metro a Belpasso, la suggestione dello shuttle mover Moderno modo per dire che aumentano le corse del bus

Ci voleva una conferenza al teatro comunale, in un orario insolito e tra il caldo di luglio reso afoso dai capricci dell’impianto di condizionamento dell’aria (in parte alleviato da un gruppo elettrogeno rimediato all’ultimo momento), perché la politica si accorgesse che a Belpasso «finalmente la società civile si occupa di problemi della comunità!», attraverso associazioni che «affrontano temi e propongono soluzioni (non solo diagnosi, ma anche terapie)». 

Ci voleva la concretezza di un gruppo di giovani per imprimere una svolta alle prospettive offerte a Belpasso in vista dell’ormai imminente completamento della metropolitana di Catania previsto nel 2026, cui hanno dato un’accelerazione i fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) Next Generation Italia, collegati alla pandemia con la quale si sta combattendo da qualche anno. Alla fine la soluzione si è rivelata molto più a portata di mano di quanto potesse sembrare. E così alla Fce non è sembrato vero trovarsi bella e pronta la soluzione a quello che sarebbe potuto diventare un vero e proprio problema.

Altro che teleferiche e trenini monorotaiacome si era ipotizzato il 22 marzo 2018 (come si vede, anche allora la società – si valuti se civile o meno – si occupava di problemi concreti della comunità) in un pubblico dibattito organizzato da due associazioni (Belpasso 2000 e Pro Loco), il problema sarà risolto incrementando il numero delle corse degli autobus Fce che attualmente collegano la stazione di Piano Tavola con Belpasso (frequenza ogni 15/20 minuti a seconda degli orari; 13 fermate distribuite tra zona sud, zona centro e zona nord, con parcheggi da individuare nei quartieri S. Antonio, Purgatorio e Borrello. Il tutto con moderni sistemi di informazione, sia sulla percorrenza che sulla tempistica). Da non trascurare il nome: Shuttle mover che, prendendo il posto del più comune navetta, conferisce alla soluzione una certa suggestione di modernità.

Una lezione di concretezza, quella dei giovani di EssereBelpasso, che cancella la verbosità e i bizantinismi dei tanti tromboni del passato, più inclini alla poesia che alla prosa. Una proposta che ha subito riscosso l’attenzione del direttore della Fce che l’ha giudicata «lodevole e meritevole di attenzione» in quanto «è un modo funzionale per collegare Catania con Belpasso che, anche se su gomma, avrà la stessa frequenza di collegamento degli altri Comuni serviti direttamente dalla metropolitana».

Alla fine c’è stato chi ha lamentato l’assenza di un dibattito dopo gli interventi degli illustri ospiti (questa volta non trattenuti altrove dai soliti impegni istituzionali, ad eccezione del sottosegretario Giancarlo Cancelleri) schierati sul palco e ben gestiti da Valentina Mammino, ma forse è stato meglio così. Considerati l’ora e il caldo, si sentiva un forte desiderio di respirare e uscire fuori era quello che si voleva di più. Le tematiche sul tappeto sono tante e sicuramente non mancheranno altre occasioni.

Vito Sapienza

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