#ognigiornoèprimomaggio. Questo lo slogan scelto per rilanciare la questione lavoro a Messina. E per invitare tutti i lavoratori delle vertenze aperte in riva allo Stretto. A lanciare la manifestazione, in programma venerdì alle 18.30 a piazza Cairoli, sono gli ex Servirail, i lavoratori del gruppo Fs che da un mese sono in presidio per vedersi riconosciuto il posto di lavoro. Un impiego loro promesso da Ferrovie dello Stato. Nel 2012, la vertenza sembrava essersi chiusa con l’impegno di ricollocarli. Ma solo la metà di loro, dopo due anni di lavoro negli appalti, è stata assorbita dal gruppo. Per i 25 ex Ecoindustria, dal primo gennaio 2015, è scattata la mobilità. In queste settimane in tanti hanno sposato la loro battaglia. «Ci sono tanti lavoratori che, come nel nostro caso, hanno ricevuto promesse poi non mantenute», spiegano. Ecco allora l’idea di organizzare un Primo maggio fuori stagione.
«Sarà una festa del lavoro anticipata che ci vedrà in piazza accanto ad altri lavoratori – affermano – perché, in un territorio dove la priorità è il lavoro, ogni giorno è giusto per mettere al centro del dibattito sviluppo e occupazione». Gli ex Servirail chiamano a raccolta le vertenze cittadine. Tante quelle ancora aperte che vedono lottare gli orchestrali del teatro Vittorio Emanuele, i lavoratori Ferrotel, quelli della Terminal Tremestieri. E ancora ci sono i lavoratori dei servizi e delle mense, che da 12 mesi non prendono stipendio e che il 9 aprile, se il servizio non ripartisse, vedrebbero scadere i contratti.
«Chiamiamo a raccolta anche istituzioni, associazioni e comuni cittadini per una vera e propria jam session di pensieri, opere e musica per chi vorrà dire la propria, impegnarsi o dare testimonianza sui problemi del lavoro a Messina». Nella locandina creata per pubblicizzare l’evento, gli ex Servirail ribadiscono lo spirito di questo primo maggio in anticipo. «Vogliamo fare un falò senza fuoco, accendiamo una scintilla di speranza in questa città».
Accanto ai lavoratori, in piazza ci saranno le sigle sindacali che in questa vertenza li stanno seguendo. Ma la speranza principale è che a partecipare siano soprattutto la città, i messinesi. Le gente comune che in queste settimane ha fatto visita ai lavoratori dimostrando la propria vicinanza, con una semplice firma sul registro, imbracciando la chitarra, come nel caso del primo cittadino Renato Accorinti, o con dichiarazioni importanti, come quelle rilasciate dai soci del Birrificio Messina.
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