Hanno presentato un esposto in Procura. Vogliono chiarezza e soprattutto capire se si sta scommettendo sull’incolumità dei propri figli che quotidianamente trascorrono sei ore all’interno della scuola elementare e media di Messina Giacomo Leopardi. Oggi hanno pensato di non mandare i bambini a seguire le lezioni che «l’incolumità degli elettori sia prioritaria, mentre quella degli alunni sia stata ignorata». Decisione poi rientrata.
La protesta è seguita alla notizia per cui il seggio elettorale previsto dentro l’istituto è stato spostato perché la struttura non è sicura. «Sapevamo che dal 2 gennaio i nostri figli non sarebbero rientrati nel plesso – spiega uno dei genitori – per la necessità di lavori di adeguamento sismico. Ma scoprire adesso che per le elezioni del 4 dicembre hanno spostato il seggio per questioni di sicurezza, mentre i nostri figli continuano a frequentare il plesso ogni giorno ci fa preoccupare».
A poco sono servite le spiegazioni del dirigente del Dipartimento edilizia scolastica, Francesco Ajello, che ha confermato ai genitori che l’edificio è stato dichiarato a rischio sismico dopo gli esami effettuati da una ditta privata per conto del Comune. Ma la percentuale di rischio rientra nei parametri per il quale la legge consente che i lavori vadano eseguiti entro due anni dal momento in cui è emersa la criticità. I lavori sono stati già finanziati dalla protezione civile che ha anche bandito la gara ed entro il 2 gennaio verranno affidati.
Il problema del seggio riguarda, invece, l’ipotetica concentrazione e affluenza di persone in un unico posto tutti insieme. E questo aumenta il rischio. Ma la spiegazione non ha rassicurato i genitori. Il consigliere dalla seconda circoscrizione Rosario Santoro ha fatto notare come lo scorso anno il Comune abbia fatto montare dei pannelli solari «gravando ulteriormente sul solaio della struttura con maggiori criticità. E la cosa grave è che l’installazione è stata effettuata dopo che si sapeva del finanziamento per l’adeguamento antisismico». Una situazione paradossale anche perché il Comune non ha ancora individuato una sistemazione per bambini, ragazzi e docenti. Si tratta di 440 alunni distribuiti in 22 aule, oltre a un centinaio di addetti fra personale docente e personale Ata.
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