Fuori ci sono otto gradi, me dentro le aule non c’è il riscaldamento. Sono almeno una ventina gli istituti scolastici di Messina che in questi due giorni di freddo non hanno potuto accendere i termosifoni. A denunciare lo stato in cui sono costretti a vivere nelle classi i propri figli, sono alcuni genitori che chiedono venga presto trovata una soluzione. Mancano i soldi per comprare il gasolio in alcuni casi, e in altri non è stata eseguita la manutenzione degli impianti. Sono questi i motivi che hanno portato alla situazione insostenibile che si ritrovano ad affrontare i piccoli alunni.
Succede, ad esempio, nella scuola Cannizzaro Galatti, dove la dirigente scolastica ha richiesto il gasolio prima di Natale, ma una volta immesso nell’impianto si sono accorti che il serbatoio perdeva. «Occorrono 500/600 euro per aggiustare l’impianto – spiega una delle rappresentanti d’istituto – io ho tre bambini che frequentano la scuola dell’infanzia e già a dicembre avevamo chiesto alla dirigente scolastica di intervenire. È riuscita a far arrivare il gasolio per poi accorgersi della perdita. Ci dicono che soldi non ce ne sono, e l’alternativa è che siano i genitori ad autotassarsi». In altri istituti proprio i genitori hanno fornito stufette e coperte per far stare al caldo i propri figli.
Questa situazione, come anche la sospensione del servizio mensa nelle scuole al rientro delle festività natalizie, sono figlie della mancata approvazione del bilancio previsionale 2015 da parte del consiglio comunale. In realtà il documento in aula non è mai approdato a causa dei ritardi dell’amministrazione Accorinti. Senza l’approvazione del previsionale, Palazzo Zanca è costretta a operare con l’ultimo bilancio, cioè il consuntivo 2014. Il Comune è in gestione provvisoria e possono essere esitati mandati di pagamento solo per i servizi essenziali. «Le scuole senza riscaldamenti risultano già la Castronovo di Bordonaro, la Cannizzaro-Galatti, la La Pira 1, la Gentiluomo di Camaro e la scuola elementare di Bisconte», spiega il consigliere Libero Gioveni.
L’argomento è stato al centro di un acceso dibattito oggi in consiglio comunale. «Dopo la sospensione del servizio mensa, che in alcuni casi ha tolto l’unico pasto sicuro per gli alunni che vivono in condizioni disagiate – hanno affermato Franco Mondello, Fabrizio Sottile e Claudio Cardile – è la dimostrazione che manca qualsiasi tipo di pianificazione da parte di questa amministrazione. Da due anni e mezzo non si fa alcuna programmazione per le manutenzioni e s’insegue l’emergenza. Altro che attenzione agli ultimi». L’assessora alla Pubblica istruzione, Patrizia Panarello, spiega che, per quanto riguarda il riscaldamento, «l’impegno di spesa è stato mandato alla Ragioneria nel mese di novembre 2015, ma è stato firmato soltanto oggi. Pertanto – continua – è questo ritardo degli uffici della Ragioneria ad aver causato il disagio nelle scuole. In secondo luogo è stato diramato ai dirigenti scolastici un comunicato da parte del dipartimento Manutenzione che ha giustamente creato una situazione di panico nella popolazione scolastica. Ma il dirigente si è oggi impegnato a risolvere la problematica nel più breve tempo possibile, tra oggi e domani si attende l’impegno di spesa».
Sul servizio mensa, l’assessora annuncia che «il ragioniere generale firmerà oggi l’impegno di spesa per consentire di espletare la gara». «Nel rendersi conto dei grossi problemi che la popolazione scolastica ha dovuto subire – conclude Panarello – l’amministrazione si impegna a garantire il proprio costante impegno nel continuare a lavorare perché certe situazioni di disagio non debbano riverificarsi in futuro».
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