Messina regala duemila libri in 12 ore per Oncologia «Essere malati non fa smettere di amare la vita»

Uno studente universitario ha donato 114 libri, un signore ne ha portati in spalla 38 dal rione di Minissale. Persino un bambino di sette anni ha preso due dei suoi libri e li ha regalati per donare un sorriso. In meno di 12 ore lo scorso sabato, a Messina, il gruppo Nulla è come prima, creato e composto da pazienti oncologici, è riuscito a raccogliere 2.250 volumi che permetteranno di realizzare una biblioteca nel reparto di Oncologia dell’ospedale Papardo

Questo l’obiettivo dell’iniziativa Dona un libro per un sorriso che ha visto una ventina di amici ritrovarsi sotto un gazebo e accogliere le 350 persone che hanno voluto fare un regalo. Quando, venti minuti prima delle 21, si è conclusa la raccolta cominciata alle 10 a piazza Cairoli, gli stessi promotori dell’iniziativa non credevano ai loro occhi. Distesi su una delle lunghe panchine accanto al gazebo c’erano impilati gli oltre duemila volumi che la gente era venuta a donare. E molti altri lo stanno continuando a fare. «In tanti si sono avvicinati per capire cosa facevamo sotto quella tenda – spiegano i ragazzi di Nulla è come prima – molti ci hanno chiesto dove avrebbero potuto portare i libri anche nei giorni successivi. Così abbiamo deciso di estendere la raccolta e, grazie alla disponibilità della libreria Colosi e della Feltrinelli, fino al 31 gennaio chi vuole potrà donare un libro. Già oggi ci hanno detto che in molti li acquistano per regalarli per la nostra iniziativa». 

Le case editrici Bonfirraro di Enna, Kimerik di Patti, Stampa open di Messina, Smasher di Barcellona e Pungitopo hanno aderito all’iniziativa. Ma dietro il successo c’è anche l’amicizia che lega i componenti del gruppo. A dicembre proprio Antonio Giocondo, appassionato di fotografia, ha deciso di realizzare insieme ai compagni una mostra fotografica dal titolo Nulla è come prima. «Scatti in cui ciascuno di noi sorrideva – spiega Antonio -, siamo pazienti oncologici è vero, ma l’intenzione era proprio quella di far capire al resto della gente che essere malati di cancro non fa smettere di amare la vita. Al contrario. Ho sempre pensato che ognuno di noi ha due vite, la seconda comincia quando ti rendi conto che ne hai una sola». 

A ottobre Giovanna, Loredana, Antonella, Germana, Gabriella, Fiorella, Nino, Mauro, Antonio, Gianluca, Salvo, Barbara, Letizia, Natalia, Barbara, Angela, Letizia, Marcella, Barbara, Silvia, Sandra, Alessandra, Adriana hanno calcato ancora una volta le assi del PalaCultura Antonello da Messina. Questa volta come attori per Oncostories, in cui si raccontano storie di vita quotidiana che un paziente oncologico si ritrova a vivere. Quindi, hanno pensato di rendere più confortevole il reparto di Oncologia dove anche loro trascorrono molto tempo. Da qui l’idea di una biblioteca. «Siamo partiti da Facebook e già il primo giorno avevamo ricevuto 1.300 contatti. Sabato alle 10 avevamo già ricevuto 180 libri. Mauro ha scommesso che se avessimo superato i 1.500 avrebbe fatto il bagno tra le fontane di piazza Cairoli». E domenica di buon mattino l’ha fatto.

Simona Arena

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