Prima i dubbi, poi il sì e infine il dietrofront. Con riserva fino a lunedì, quando l’assessora alle Pari opportunità Carlotta Previti incontrerà i responsabili di Arcigay. A Messina l’organizzazione del pride continua a riservare colpi di scena. All’origine dell’ultimo, a detta del sindaco Cateno De Luca, ci sarebbe un refuso in una comunicazione inviata all’associazione promotrice dell’evento previsto a giugno. «Questa amministrazione con riferimento alla richiesta riguardante la realizzazione della manifestazione Stretto Pride Messina 2019, concede il patrocinio gratuito e l’autorizzazione all°uti1izzo dello stemma», si legge nel documento partito dall’ufficio di gabinetto del primo cittadino.
A mancare però sarebbe stato un non davanti al verbo concede. La comunicazione arriva sempre da De Luca, che si è scusato con Rosario Duca, il presidente di Arcigay Messina. «Non c’è nessuna polemica e nessun equivoco – spiega l’assessora Previti a MeridioNews -. In realtà tra Comune e Arcigay c’è assoluta sinergia di intenti. Lo ringrazio per aver mantenuto una posizione sobria e per non aver cavalcato una polemica che non aveva alcun fondamento di esistere». L’esponente della giunta De Luca sottolinea che «il patrocinio si era deciso che potesse essere concesso dopo la riunione della conferenza di servizi e del tavolo di sicurezza per garantire che la manifestazione avesse quei requisiti di pacificità che il Comune richiede per qualunque manifestazione di ordine pubblico. C’è stato solo un disallineamento di tempi per la concessione del patrimonio». Previti assicura «che il patrocinio verrà dato perché è stato assicurato dagli organizzatori che verranno rispettate le richieste del Comune».
Contattato telefonicamente, Duca sottolinea che quanto successo ieri è «una leggerezza del sindaco che gli ha fatto fare e a fatto fare una cattiva figura alla città a livello nazionale. Se c’è la collaborazione dell’amministrazione al Pride 2019 è un elemento positivo. Perché dimostra che il Comune si fa carico delle richieste di tutte le associazioni che ancora oggi hanno negati dei diritti». In attesa dell’incontro di lunedì, Duca, in qualità di componente del comitato organizzatore, fa notare che «sui contenuti di questa manifestazione forse bastava leggere il protocollo per capire le istanze. Sarà un Pride diverso da come forse lo immagina il sindaco o di quanti pensano che sia solo un’ostentazione. È solo una rivendicazione dei diritti ancora negati».
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