Un tubo della condotta idrica di Fiumefreddo si spezza e a Messina torna la paura a distanza di sei mesi, quando un guasto a Calatabiano ha lasciato i rubinetti a secco per 20 giorni. Questa volta a cedere è stata la condotta che attraversa Sant’Alessio Siculo. Alle 16.30 in contrada Cassarina il tubo si è spezzato e il mare si è tinto di rosso. Un’ampia chiazza ruggine ha colorato lo specchio d’acqua che bagna il comune ionico. Così mentre veniva segnalato lo strano fenomeno in mare, nella sede Amam di Messina (la società che gestisce la distribuzione dell’acqua nel capoluogo) si registrava il crollo della portata idrica nei serbatoi cittadini.
«Abbiamo subito compreso che ci trovavamo di fonte a una grossa perdita – spiega l’ingegnere Luigi La Rosa, direttore generale della partecipata – è stata quindi sospesa l’erogazione, per evitare ulteriori perdite. Dalle 16.30 non arriva più acqua a Messina». Mentre i cittadini di Sant’Alessio venivano tranquillizzati dal vicesindaco, Giuseppe Cacciola, «si tratta di terra argillosa che si è riversata a mare colorando l’acqua», a Messina era già attiva la macchina delle emergenze. I tecnici dell’Amam sono arrivati sul luogo dove ha ceduto la condotta, una zona a monte di un villaggio turistico a ridosso del torrente Salice. Sono stati posizionati i fari per illuminare la zona e sono cominciate le operazioni di scavo per verificare cosa è accaduto.
Il sospetto è che stavolta non c’entri il maltempo, ma le condizioni delle condutture che in molti tratti non sono mai state sostituite e quindi risentono del passare degli anni. «Una volta accertata l’entità del danno – ha scritto in una breve nota il sindaco Renato Accorinti – si valuterà l’opportunità di attivare la fornitura dell’acquedotto dell’Alcantara, attraverso il bypass in località Furci Siculo. Si invita la cittadinanza al limitare l’uso dell’acqua». All’alba sono iniziati i lavori di ripristino della condotta e in serata i tecnici sperano di poter far ripartire l’erogazione idrica. Sul posto è intervenuto anche il numero uno della protezione civile siciliana, Calogero Foti.
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