Messina, la libreria nata in mezzo alla spazzatura  «Era uno spreco vedere i libri trattati come rifiuti»

I messinesi si servono sempre più delle isole ecologiche. Nei cassoni per il riciclaggio della carta dell’isola ecologica di Pistunina si trova di tutto. Tranne libri. «Si tratta di pezzi di cultura. Era davvero un spreco», spiega a MeridioNews Carmelo Spadaro, uno degli operatori della Messinaservizi Spa (l’azienda in house providing che si occupa della raccolta e della gestione dei rifiuti solidi urbani in città) che si è inventato un modo per salvare i libri dal macero creando una libreria in mezzo alla spazzatura.

Tra i rifiuti è stato sistemato un espositore, riciclato anche questo, in cui trovano spazio volumi di ogni genere. Un posto in cui chiunque voglia può prendere un libro gratis e volendo anche lasciarne uno, invece che buttarlo. «Abbiamo ridato vita anche a libri importanti che hanno fatto la storia della letteratura italiana», spiega il signor Carmelo, per gli amici Carmine, che ricorda di avere avuto l’idea «vedendo, insieme anche ad altri colleghi, molte persone che cercavano di recuperare i libri tra i rifiuti. Amo leggere e ho pensato che dovevamo trovare un modo per evitare questo spreco». 

Sull’esempio del book sharing che a Messina vede la presenza di bibliocabine ed espositori sempre più crescere, nasce l’idea di creare qualcosa di simile. «Qui la nostra piccola libreria è anche più controllata e si evita che gli incivili la danneggino – prosegue Spadaro – e chiunque può venire a prenderli gratuitamente. L’ideale sarebbe poi che ognuno ne lasciasse anche per creare uno scambio virtuoso». 

L’iniziativa in città sta già riscuotendo successo. «C’è molta curiosità da parte di chi vieni qui nell’isola ecologica a portare i rifiuti e si ritrova davanti la libreria – racconta Francesco Carpenzano, un altro operatore – C’è chi ha già portato via la Bibbia e chi ha, invece, ha preferito mantenersi su qualcosa di più leggero come i fumetti di Topolino. Per noi – conclude – comunque la cosa più bella è vedere che questi libri hanno la possibilità di avere una nuova vita».

Simona Arena

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