C’è un doppio filo che lega l’ex presidente del consiglio comunale di Messina Emilia Barrile, ai domiciliari da due giorni con l’accusa di associazione a delinquere, a Giuseppe e Angelo Pernicone, arrestati nell’ambito dell’operazione Matassa e condannati in abbreviato per voto di scambio, corruzione elettorale ed associazione mafiosa. Il filo in carne e ossa si chiama Marco Ardizzone, braccio destro di Barrile. Il filo degli affari si chiama stadio San Filippo. Lo scorso gennaio i Pernicone sono stati ascoltati come testimoni in aula bunker e hanno confermato di aver cercato voti per Paolo David, Francantonio Genovese e Franco Rinaldi. I due lavoravano con una cooperativa che si occupava di servizi di stewarding e di sicurezza a eventi sportivi e concerti, ed è proprio in questo ambito che si inseriscono i rapporti con l’ex presidente del consiglio comunale.
Gli investigatori della Dia vanno indietro nel tempo: a settembre 2015 Ardizzone costituisce insieme a due soci la Peloritana Servizi-società cooperativa sociale. Lo stesso anno la società calcistica Acr Messina, con la squadra in Lega Pro, stipula con il Comune un contratto per la concessione dello stadio San Filippo, comprensiva delle strutture accessorie del parcheggio che si trova nelle immediate vicinanze. «Il contratto viene protocollato agli atti del Comune il 22 ottobre 2015 – fa notare la gip – lo stesso giorno l’Acr Messina, rappresentata dall’amministratore Natale Stracuzzi, formalizzava con la Peloritana servizi, costituita solo un mese prima, un contratto di affitto del ramo di azienda per la gestione del servizio di ristoro e di due bar all’interno dello stadio in occasione delle partite di calcio casalinghe».
L’accordo, come documentato durante le indagini, prevedeva che la cooperativa dovesse versare alla società calcistica il canone di affitto in maniera proporzionale agli incassi che derivavano dalla gestione dell’attività di ristorazione. Come evidenziano gli investigatori della Dia, la Peloritana servizi, al pari dell’altra cooperativa riconducibile ad Emilia Barrile, ovvero Universo Ambiente, era una società controllata e gestita dall’ex presidente del consiglio comunale e da Ardizzone. Prova ne è che la prima per svolgere il servizio di ristoro si avvalesse dei dipendenti della seconda.
L’interessamento della Barrile per la formalizzazione della stipula del contratto per la gestione della ristorazione al San Filippo è emerso fin dalla fase propedeutica alla conclusione del contratto, che poi è stato modificato andandosi ad ampliare fino a estendersi alla gestione del servizio parcheggi, settore nel quale entrano in gioco Giuseppe e Antonio Pernicone. E proprio per questi ultimi «la Barrile – scrive il gip – costituiva un punto di riferimento per la copertura amministrativa» in favore dei loro interessi col Comune di Messina, «essendo a costoro legata, con Marco Ardizzone, da rapporti economici occulti», che riguardavano tra l’altro «la gestione dei parcheggi dello stadio San Filippo, in occasione delle partite di calcio disputate dell’Acr Messina (oltre che da un rapporto di collaborazione professionale, in forza del quale Ardizzone effettuava le comunicazioni relative alle assunzioni di personale presso lo stadio San Filippo da parte del Consorzio sociale siciliano, riconducibile ai Pernicone)».
In particolare Barrile avrebbe interferito nell’operato degli uffici comunali per la concessione dello stadio San Filippo in occasione del concerto dei Pooh. L’accordo prevedeva che i Pernicone avrebbero gestito le attività di steward e i parcheggi nelle aree di pertinenza dello stadio, mentre la Peloritana l’attività di ristorazione. La Barrile interviene sul dipartimento Sport del Comune per facilitare i Pernicone nel conseguimento delle concessioni cui ambivano. Obiettivo che dipendeva dal preventivo rilascio della concessione di utilizzo dello stadio a un’impresa catanese, la Musica e Suoni (non coinvolta nell’inchiesta), che curava l’organizzazione del concerto del famoso gruppo musicale. L’intervento della Barrile sortisce l’effetto sperato, ma i piani dei Pernicone saltano per un evento imprevisto: il loro arresto.
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