Se la città di Messina sarà chiamata a nuove elezioni amministrative lo si saprà probabilmente al termine della seduta di consiglio prevista alle 15 di oggi. Una seduta che se non sancirà il vero cambio di passo chiesto dal sindaco Cateno De Luca dovrebbe portare al voto. Stando almento alle dichiarazioni del primo cittadino.
De Luca chiede ai consiglieri un impegno serio per votare delibere che serviranno a sostenere l’azione politica della giunta. La proposta non è campata in aria: il sindaco, infatti, in consiglio non ha nemmeno un consigliere che proviene dalle proprie liste. Una stortura questa che per i primi 18 mesi di mandato non ha impedito a De Luca di vedersi approvare i propri atti. Ma adesso il primo cittadino ha deciso di alzare l’asticella chiedendo ai consiglieri un atto di responsabilità. Dopo confronti con i singoli esponenti del civico consesso, molti avevano deciso di appoggiarlo ponendosi in contrasto con i partiti di appartenenza. È il caso dei consiglieri Serena Giannetto e Francesco Cipolla del Movimento 5 stelle e di Nicoletta D’Angelo che la lasciato Ora Messina ed è passata al gruppo misto.
Il 9 gennaio De Luca sembrava aver trovato la quadra e sul suo profilo Facebook scriveva: «Sedici consiglieri comunali sosterranno il Cambio di passo; il presidente del consiglio comunale continuerà ad astenersi; cinque consiglieri comunali sono ancora indecisi; dieci consiglieri comunali saranno contrari, tutti sono contrari a costituire in Consiglio comunale l’Inter gruppo e Sicilia Futura ha proposto la Cabina di Regia: per me – ha specificato De Luca – va bene qualunque soluzione basta che non assista più in consiglio comunale alle solite scene tipiche dei dilettanti allo sbaraglio».
Ma i giorni che hanno separato questo post dal voto della piattaforma Cambio di passo hanno mutato gli equilibri e si è assistito a un vero e proprio braccio di ferro tra sindaco e partiti politici, a tal punto che sabato sera De Luca ha inviato una lettera ai consiglieri comunali: il sindaco non si accontenta più di un’approvazione della delibera ma vuole una vera e propria maggiornaza di peso con almeno 17 vorti a favore. L’impressione era che di fatto a sostegno del primo cittadino ci fossero 12 voti e solo una maggioranza d’aula risicata.
Se la piattaforma programmatica Cambio di Passo non passerà oggi in aula si tornerà alle urne. Il sindaco è infatti pronto a dimettersi. Al Comune arriverà, in questo caso, arriverebbe un commissario straordinario inviato dall’assessorato agli Enti locali in sostituzione dell’amministrazione e del consiglio comunale. Non essendo ancora stato emanato il decreto di convocazione dei comizi elettorali delle prossime consultazioni di primavera in Sicilia, Messina andrebbe al voto insieme alle altre città in cui i seggi saranno aperti per il rinnovamento della guida politica. Le date presumibili vanno dal 10 maggio al 7 giugno. Tempi stretti per i partiti politici che vogliano opporre a De Luca un candidato disposto a giocarsi la poltrona. Anche perché De Luca potrebbe decidere di dimettersi all’ultimo momento possibile in in modo da lasciare agli avversari solo 60 giorni di tempo per organizzare liste, candidati e campagna elettorale.
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