Sono cinque i medici del Policlinico di Messina indagati per la morte di Lavinia Marano, la 44enne morta venerdì mattina, dopo aver messo al mondo un bimbo con parto cesareo. Omicidio colposo è l’accusa ipotizzata dal sostituto procuratore Rosanna Casabona, titolare del fascicolo sul decesso.
Dopo la denuncia dei familiari, i carabinieri della compagnia Sud, coordinati dal maggiore Paolo Leoncini, e i colleghi della stazione di Gazzi hanno sequestrato le cartelle cliniche e la salma della neomamma. Ieri invece sono state ultimate le procedure di identificazione del personale medico e paramedico che ha assistito e curato Lavinia Marano. I cinque indagati fanno tutti parte del reparto di Ostetricia e ginecologia. Elementi utili per comprendere cosa abbia causato la morte della 44enne, ariveranno dall’autopsia che verrà effettuata domani pomeriggio, all’obitorio dell’ospedale di viale Gazzi.
Tre ore dopo l’intervento, la 44enne ha cominciato a perdere sangue. Una copiosa emorragia di cui il personale si sarebbe accorto quando alla mamma è stato portato il figlio per l’allattamento. I medici del Policlinico hanno cercato di arginare l’emorragia, senza però riuscirci. Intorno alle 3 la neomamma è stata anche sottoposta a intervento per l’asportazione dell’utero, ma il suo cuore ha smesso di battere in Terapia intensiva cardiovascolare, dove era stata trasferita alle 8.45 di venerdì mattina. Sull’episodio è stata avviata anche un’indagine interna da parte della direzione sanitaria del Policlinico,
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