Meningite, un caso in scuola materna di Trapani Bimba ricoverata a Palermo, è già fuori pericolo

12/02/2017 di , Tempo di lettura 1 min

Caso di meningite nel Trapanese. La malattia, di tipo B, è stata riscontrata in una bambina di cinque anni, che si è presentata insieme ai genitori al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani. Da lì, i medici hanno disposto il trasferimento al Villa Sofia-Cervello di Palermo.

La piccola, che frequenta la scuola dell’infanzia all’istituto Umberto di Savoia, è stata già dichiarata fuori pericolo. A sedare ogni forma di allarmismo è stata la stessa Azienda sanitaria provinciale di Trapani. Attivato il protocollo di profilassi per tutte le persone che sono entrate in contatto con la bimba, compresi chiaramente i compagni di scuola. 

Precedente
Ebay, primo negozio d’Italia è di due giovani etnei «Andare all’estero? Puntiamo sulla nostra terra»
Successivo
Atelier Manituana, creare gioielli riciclando i rifiuti «Dare nuova vita a ciò che viene buttato è possibile»

Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

Processo Lele Scieri, condannati per omicidio i due ex caporali
di

Sono stati condannati i due ex caporali Alessandro Panella e Luigi Zabara. Finisce così il processo di primo grado con rito ordinario per l’omicidio volontario aggravato del parà siracusano Emanuele Scieri, avvenuto all’interno della caserma Gamerra di Pisa nell’agosto del 1999. Per loro il procuratore Alessandro Crini aveva chiesto rispettivamente una condanna a 24 anni e 21 anni, […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

Gammazita chiede in affido lo storico pozzo «Non un parcheggio ma un luogo di cultura»
di

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo