Medhanie Tesfamarian Berhe, l’eritreo rimasto in carcere per quasi tre anni con l’accusa di essere Mered Medhanie Yehdego, il boss della tratta di esseri umani dall’Africa all’Europa, è libero in quanto rifugiato. Il giovane, che dal giorno in cui era stata pronunciata la sentenza che sanciva definitivamente lo scambio di persona, era rinchiuso al centro di permanenza e rimpatrio di Pian del Lago, a Caltanissetta.
Berhe torna in libertà grazie allo status di rifugiato concesso dalla Commissione territoriale della protezione internazionale di Siracusa del ministero degli Interni ai sensi dell’articolo uno della convenzione di Ginevra. A darne notizia è il legale del ragazzo, Michele Calantropo, che segue il caso dal momento dell’estradizione.
«Un altro pezzo della battaglia per il riconoscimento dei diritti di quest’uomo è stata vinta – dice il legale – Non siamo davanti ad un trafficante di esseri umani, ma a un uomo che cerca diritti».
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