È morta dopo tre giorni di botte del marito. Rosalia Garofalo, 54 anni, è stata trovata dai sanitari del 118 ormai senza vita sul suo letto, nella casa di Mazara del Vallo che da 30 anni condivideva con l’uomo che l’ha uccisa, Vincenzo Frasilio, pregiudicato di 53 anni.
È stato lo stesso marito, ieri sera intorno alle 20.30, a chiamare il 118, ma non c’era più nulla da fare. Sul posto poco dopo sono arrivati gli agenti della squadra mobile di Trapani e del commissariato di Mazara. L’uomo è stato subito fermato e portato in commissariato.
Da una prima ispezione cadaverica pare che la donna sia stata picchiata a morte. Sul suo corpo sono state infatti riscontrate parecchie ecchimosi. «Il marito non ha confessato il delitto, ma solo di averla picchiata», spiega a MeridioNews il capo della squadra mobile Fabrizio Mustaro. Frasilio avrebbe ammesso di aver picchiato la moglie solo il lunedì, ma il medico legale ha riscontrato ferite ed ecchimosi compatibili con violenze fino a ieri, giorno della morte.
Il sopralluogo della polizia scientifica e l’ispezione del cadavere hanno infatti confermato che Frasillo ha più volte picchiato la donna negli ultimi tre giorni, senza prestargli alcuna assistenza o richiedere le necessarie cure mediche. Secondo gli investigatori, la violenza del marito si sarebbe scatenata per l’ossessione di essere tradito.
«Un mosaico di ecchimosi, una visione terribile – ha spiegato Mustaro – La vittima è stata picchiata per almeno tre giorni prima della sua morte senza mai ricevere alcuna assistenza». Sembrerebbe che Rosalia Garofalo da anni fosse vittima di abusi e maltrattamenti da parte del coniuge. «La signora in passato aveva presentato due denunce per percosse nei confronti del marito ma le aveva ritirate – spiega Mustaro – aveva detto di essersi rifugiata in una comunità per donne maltrattate». Frasilio, disoccupato e pregiudicato, era stato colpito da un avviso orale del questore. Ora è stato portato nel carcere di Trapani.
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