Al via la Terza prova della maturità. Questa mattina i 497 mila studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori affrontano la penultima fatica dell’esame di stato. L’ultima sarà il faccia a faccia con la commissione per il colloquio finale. Dopo le polemiche seguite alle prime due prove scritte, la terza prova non dovrebbe suscitare eccessivi clamori. Gli eventuali ‘errori’ contenuti nella prova scritta resteranno circoscritti alle singole commissioni così come le fughe di notizie che, con studenti che ne sanno una più del diavolo e prof che in alcuni casi si sono dimostrati un po’ troppo distratti, sono sempre in agguato.
I 105 mila commissari d’esame e 12 mila presidenti di commissione, stamattina, saranno costretti ad una levataccia. Infatti, la terza prova scritta introdotta nel 1998 dall’allora ministro della Pubblica istruzione, Luigi Berlinguer, è predisposta la mattina stessa dai prof anche se la sua ‘struttura’ è già stata concordata da qualche giorno e ricalca la tipologia contenuta nel Documento del 15 maggio: quella affrontata dai ragazzi durante l’anno scolastico. Il terzo scritto, nato per offrire ai ragazzi una prova sugli argomenti studiati durante l’anno, e quindi non calata dall’alto, per molti è considerata un’autentica bestia nera. Il perché è presto detto. Si tratta dell’unica prova scritta che verte su più discipline (non più di 5) dell’ultimo anno e gli studenti non sanno su quali materie dovranno cimentarsi.
Le tipologie a disposizione delle commissioni per sondare più a fondo la preparazione degli aspiranti diplomati sono diverse ma quelle più gettonate restano sostanzialmente quattro: Quesiti a risposta libera (da 1 a 15 domande), Quesiti a scelta multipla (un minimo di 30 e un massimo di 40), una Tipologia mista fra le prime due e la cosiddetta Trattazione sintetica di argomenti (con un massimo di 5 argomenti da trattare). Le altre 4 tipologie previste (Risoluzione di casi pratici o professionali, Sviluppo di un progetto, Problemi a soluzione rapida – non più di due – e la Trattazione sintetica di argomenti attraverso un testo di riferimento) non sono molto amate.
Nell’estate 2006, secondo quanto ha reso noto lo stesso ministero, quasi metà (il 46 per cento) delle commissioni ha predisposto la terza prova secondo la tipologia B (quesiti a risposta libera). Seguita col 22 per cento dalla tipologia mista (B più C) e dalle tipologie A (trattazione sintetica di argomenti) e C (quesiti a risposta multipla), con 15 per cento. Le altre tipologie che hanno fatto registrare percentuali al di sotto dell’1 per cento non sono state prese praticamente in considerazione dai professori.
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