«Vogliamo un posto migliore dove vivere, senza le guerre». Lo slogan degli studenti racchiude il senso della marcia di Marsala a cui ieri ha partecipato un migliaio di persone per dire no al Trident Juncture 2015, la più grande esercitazione Nato dalla Guerra Fredda ad oggi che è in corso di svolgimento all’aeroporto di Trapani-Birgi. Il mese di ottobre nel Trapanese è stato contrassegnato da diverse iniziative legate al grande evento miliare e culminate nella manifestazione di ieri pomeriggio, organizzata dal coordinamento provinciale contro la guerra e la Nato.
I partecipanti sono arrivati da quasi tutta la Sicilia: ci sono i comitati No Muos, il movimento No Triv e quello contro l’inceneritore della Valle del Mela, molte associazioni tra cui Libera di don Ciotti, l’associazione Peppino Impastato di Salemi. Poche le presenza istituzionali, tra queste spicca quella di Gaspare Giacalone, sindaco di Petrosino, piccolo Comune del Trapanese, insieme ad alcuni assessori della sua giunta.
Buona la presenza degli studenti – universitari, liceali – e di molti ragazzi dell’Agesci Sicilia: «Siamo qui perché condividiamo gli stessi ideali dell’associazione Libera, vogliamo un posto migliore dove vivere, senza le guerre». Ma non ci sono solo i giovani. Pippo Gurrieri, militante anarchico che fa parte dei comitati No Muos: «Ho 60 anni, sono antimilitarista, ho manifestato in diversi luoghi, quasi sempre per le stesse ragioni, non vogliamo la militarizzazione della Sicilia, da Sigonella a Marsala non accettiamo compromessi».
La manifestazione che è iniziata nei pressi del Lungomare Boeo, è proseguita verso le principali vie della città, con perfomance di break dance che hanno animato il corteo. Tra i cori e gli slogan molti su scuola e sanità, bisognose di più finanziamenti. La polizia ha scortato la marcia che è giunta alla conclusione senza registrare alcun momento di tensione.
L’aeroporto Trapani-Birgi sarà ancora il centro nodale di Trident Juncture 2015 fino al 6 novembre, mentre gli abitanti delle zone limitrofe all’aeroporto lamentano di svegliarsi nel cuore della notte per gli enormi boati. E non solo. Martedì scorso due grandi elicotteri Usa sono atterrati all’interno del parco archeologico di Selinunte, tra lo stupore del personale che si è trovato davanti una scena da film. I marines si sarebbero fermati per un guasto ed è stato necessario l’intervento dei carabinieri.
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