Le tante discariche abusive che costellano le periferie di Marsala (e non solo le periferie: vedi il caso del parco dell’ex Salinella) non costituiscono solo un problema estetico e igienico. A rischio, infatti, c’è anche la salute pubblica, ogniqualvolta qualcuno decide di dar fuoco ai rifiuti. E questo perché la combustione dei sacchetti di plastica, ma anche di pneumatici, sprigiona nell’aria fumi altamente tossici, come la diossina. Non di rado, ciò accade anche a poca distanza dai centri abitati. E persino, come nella zona di contrada Cardilla, a un tiro di schioppo dall’ospedale Paolo Borsellino.
Uno degli ultimi incendi, non dovuto certo ad autocombustione, si è, infatti, registrato lungo il margine della strada comunale che attraversa le contrade Cardilla e Misilla, sulle alture dell’entroterra, poco distante ad ovest del nuovo nosocomio marsalese. Il caso viene sollevato da alcuni abitanti della zona, che protestano con vigore. «Bisogna intervenire urgentemente per cercare di bloccare questo scempio – afferma M. A. – È una situazione che da diverso tempo noi abitanti della contrada cerchiamo di contrastare, ma senza alcun riscontro, sia da parte di qualche cittadino che ancora continua a gettare immondizia per strada, e sia per le diverse richieste fatte al Comune e gli agenti di competenza per il servizio pubblico di raccolta. L’incendio dei rifiuti sprigiona gas velenosi e molto pericolosi, poiché a pochi metri ci sono abitazioni. C’è disagio e paura per i fumi tossici».
Di recente, per alcuni giorni, una situazione analoga, con incendi difficili da spegnere per i vigili del fuoco a causa del non facile accesso sui luoghi, si è registrata nel parco di Salinella, nella zona a ridosso del mare, di fronte alle palazzine del quartiere popolare di Sappusi. «Condanniamo l’inciviltà di alcuni cittadini che non hanno alcun rispetto della cosa pubblica e dell’ambiente», ha più volte affermato il vice sindaco Agostino Licari, che meno di due settimane fa ha annunciato controlli assai più incisivi, con l’istallazione di telecamere, ma anche con personale che effettuerà appostamenti, con l’obiettivo di cogliere sul fatto gli incivili che contribuiscono a creare queste discariche abusive e poi magari vi appiccano il fuoco.
«Abbiamo già ripristinato la videosorveglianza – spiega Licari –. Nelle zone di maggiore criticità verranno istallate videocamere e avremo pugno duro nei confronti di questi cittadini che stanno distruggendo l’ambiente e la salute della gente».
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