«La Sicilia è il luogo delle mie ispirazioni ma Milano è la città dove, dal punto di vista lavorativo, ho fatto le cose più importanti». Ed è proprio nella capitale della moda che la stilista catanese Marella Ferrera si trova in trasferta, in occasione del Salone del mobile. Alla grande manifestazione di design – fino al 17 aprile ai chiostri dell’Umanitaria – sono legate tante iniziative della Settimana internazionale del design di Milano. Per Ferrera è un «incredibile palcoscenico mondiale, dove è bello essere».
Questa volta, però, l’artista non girerà solo tra atelier e passerelle, ma debutterà nel mondo del design con le creazioni Trame mediterranee, che offrono una visione dei segni del Mediterraneo scritti sulla pietra e pensati per l’azienda siciliana Lithea.
Mentre per un’altra attività, la ditta Paola Lenti, la stilista catanese ha realizzato Viaggio in Sicilia, un percorso che la mette alla prova con tappeti e tavoli, ma che si snoda soprattutto tra sensazioni difficili da toccare con mano. «È un viaggio sensoriale – spiega – che parte dalla Sicilia della mia immaginazione e attraversa trent’anni di moda. Per la prima volta, però, tutto questo viene declinato nel mondo del design».
I nomi dei progetti richiamano esplicitamente l’isola dove Marella Ferrera vive e da cui è ispirata per le sue creazioni. «È un meccanismo inscindibile – racconta -, non riesco ad avere un’altra cifra stilistica perché quello che mi si chiede è la traduzione della terra». Che per lei è atmosfera, storia, cultura, profondità e pensiero.
«La mia è una Sicilia visionaria. C’è una sorta di alchimia, è qualcosa che si sente dentro. O ce l’hai o non ce l’hai».
E sono tanti i giovani siciliani che, pur sentendo il legame con la propria terra, decidono di cercare fortuna nel mondo della moda proprio a Milano. «Confrontarsi con realtà così importanti in una città come Milano, che offre un’apertura al mondo, è sicuramente un’esperienza che va fatta a tutte le età, specialmente da giovani». Motivo per cui Ferrera invita i futuri stilisti ad andare avanti con coraggio.
E per i sacrifici che fanno, la stilista tiene molto a ringraziare quello che chiama «l‘esercito dei siciliani di buon cuore», riferendosi ai moltissimi ragazzi che lavorano all’evento milanese. Loro che, nonostante la situazione economica non facile, continuano a crederci e stanno lavorando per realizzarsi. «Stiamo offrendo un volto straordinario dell’Isola – conclude la stilista – e sono veramente felice di questo».
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