Reti fantasma, discariche in fondo al mare. Ma anche controlli incrociati, anche sulla terraferma, per la difesa dei cittadini e dell’ambiente. Riparte anche quest’anno l’operazione Mare sicuro della Guardia Costiera. Quest’anno ci sono diverse novità che vanno da regole più stringenti per chi si occupa di salvataggio in mare incluse nell’ordinanza sulla sicurezza balneare, ovvero il caschetto obbligatorio per i bagnini, inclusi quelli che svolgono la loro attività in spiaggia fino alle nuove competenze in merito ai fondali delle aree marine protette su disposizioni del ministero dell’Ambiente. «Il nostro obiettivo è quello – ha spiegato il contrammiraglio Roberto Isidori – di rafforzare la presenza del personale della capitaneria di porto nel tratto di costa che va da finale di Pollina fino a Gela in senso anti orario. Particolare attenzione è rivolta alla salvaguardia delle persone, della sicurezza della navigazione e della tutela dell’ambiente marino, che include le aree protette di Ustica, Capo Gallo, le Isole Egadi e Pelagie».
La stagione di Mare Sicuro è partita il primo maggio ma già dalle prime settimane di aprile, grazie ai controlli effettuati in questo senso, sono state rintracciate nei fondali dell‘area marina protetta di Capo Gallo le cosiddette reti fantasma, ovvero dispositivi per la pesca abbandonati in mare che finiscono per diventare pericolosi per l’ambiente marino e le specie ittiche senza contare che è stata individuata anche una discarica sommersa di materiale utilizzato nel campo dell’edilizia, come laterizi e simili. «È stata avviata anche una campagna di sensibilizzazione all’ambiente sia nelle scuole che con associazioni di diving per censire le discariche sottomarine – ha spiegato Il comandante del reparto operativo della Capitaneria di porto di Palermo, Rosario Loreto -. I nuclei subacquei grazie ad una direttiva del Ministro sono stati incaricati di rimuovere rifiuti sottomarini come reti o cumuli di plastica individuati nei fondali. Come riporta la cronaca di questi giorni, la diffusione di rifiuti di plastica sta creando una grande moria di grandi cetacei nelle nostre coste».
Per quanto riguarda il palermitano poi nuove regole riguardano in particolare Sferracavallo. L’articolo 10 della nuova ordinanza sulla sicurezza balneare infatti prevede il divieto per le unità da diporto a sostare entro 500 metri dalla imboccatura dei porti e degli approdi, compreso il sorgitore di Sferracavallo per una maggiore sicurezza della balneazione e per proteggere i fondali marini. «Sostanzialmente si tratta di un divieto di sosta e di transito delle unità navali nel porto della borgata marina. L’unica parte consentita per l’accesso è quella che va dalla banchina del porto fino ai pontili galleggianti – dice il tenente di vascello Daniele Vuturo – tutto il resto non è considerato approdo, quindi c’è un divieto di balneazione secondo quanto previsto dall’ordinanza balneare, quindi per i 500 metri. Le barche che andranno davanti ai ristoranti, saranno tutti in divieto di sosta e quindi multati. Prima porteremo avanti una campagna informativa e di prevenzione ma a stagione in corso con l’aumentare dei bagnanti in zona, applicheremo le sanzioni. Quando si supera il porto, verso la Baia del Corallo, si ripristina il limite dei 300 metri».
E non cessano comunque le verifiche sul territorio e in particolare sul pescato, come emerge dai recenti sequestri di tonno rosso o i 350 chili di mazzancolle tropicali, gamberi e pesce spada di ieri, scovati in un ristorante e in un deposito. Nel dettaglio, per quanto riguarda la stagione estiva 2019, la Direzione Marittima della Sicilia Occidentale impiegherà complessivamente 21 gommoni, 22 motovedette e 40 pattuglie terrestri per un totale di circa 423 donne e uomini, in via prioritaria nei periodi di maggiore afflusso di turisti, nonché nei weekend e nella parte centrale della stagione. In particolare sul litorale palermitano saranno impiegati, da Aspra a Capaci. 68 uomini e donne dislocati in 10 unità navali e sei mezzi terrestri più la sala operativa con quattro militari h24, sette giorni su sette.
Insieme a Mare Sicuro è partita anche la campagna per il rilascio del bollino blu che sarà consegnato da tutte le forze operanti in mare, sotto il coordinamento della Guardia costiera, alle unità da diporto che, a seguito di accurata ispezione, risulteranno in regola con la normativa di settore avendo a bordo i previsti mezzi di salvataggio e dotazioni di sicurezza.
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