I CASI SONO TANTI. E IL TIMORE NON RIGUARDA SOLO LA TBC. IL SINDACATO DI POLIZIA SI CHIEDE COME MAI NON CI SIA LA CROCE ROSSA IN PRIMA LINEA. E SOTTOLINEA CHE FARE LE ANALISI MEDICHE EX POST “E’ SOLO UNA PRESA PER I FONDELLI. LE MALATTIE COSI’ SI DIFFONDERANNO DI PIU’.
“Due poliziotti dei IV Reparto Mobile di Napoli, dopo avere svolto servizio in Sicilia per i Migranti, hanno effettuato il test di Mantoux (è una prova di screening utile per saggiare la presenza in un individuo di una infezione, anche latente, dal micobatterio della tubercolosi). Ebbene, oltre al poliziotto romano, anche questi due poliziotti sono risultati positivi al test”.
A rendere notI i nuovi casi di TBC è il S.I.A.P, uno dei sindacati della polizia, che come tutti gli altri sindacati della categoria, torna a lanciare un allarme SANITARIO che le istituzioni non vogliono sentire.
Questi sono i primi casi accertati di TBC tra i poliziotti in Campania, ma in Sicilia se ne contano già decine. E la paura, lo diciamo senza timore di smentita, non riguarda solo la tubercolosi. Ci sono tutta una serie di malattie infettive a cui sono esposte forze dell’ordine e i team dei centri di accoglienza (e di conseguenza tutta la popolazione).
Con una certezza: se ci sono stati casi di infezioni peggiori della TBC -e c’è più di un sospetto- le istituzioni faranno di tutto per non farcelo sapere mai.
Così come non ci hanno fatto sapere, ad esempio, di cosa sono morti i migranti arrivati cadaveri sulle nostre coste. Ovviamente non ci riferiamo a quei poveri disgraziati morti soffocati nelle stive o annegati, ma a quei corpi senza vita sbarcati insieme con altre persone e di cui non si è mai saputa la causa del decesso.
La SPIEGAZIONE ufficiale, ne siamo certi, è che non si vuole diffondere il panico. Ma la mancanza di una appropriata rete di protezione sanitaria, come denunciato da più parti, rende questa motivazione vacua.
Sembra più corposa quella che dipinge tutta l’operazione Mare Nostrum come un grande business che fa comodo ai registi dell’operazione. Si parla di vere e proprie lobby che gestiscono l’accoglienza ricavandone lauti profitti.
E si sa, dinnanzi al business, pure la salute, passa in secondo piano.
Il S.I.A.P, da parte sua, innanzitutto si chiede come mai non venga impiegata la Croce Rossa Italiana “in ogni momento e in ogni istante con le sue enormi capacità di potere accogliere, monitorare, scoprire soggetti ammalati e farli curare secondo il loro rigidissimo protocollo.
La risposta che ci hanno dato- prosegue la nota del sindacato – è non cerano risorse ed oggi verifichiamo che sia i poliziotti che la cittadinanza sono esposti a contagi e a malattie che potrebbero, secondo gli ultimi warning, diventare un vero e proprio flagello per la popolazione italiana che già si vede colpita da malattie dichiarate quasi debellate se non debellate.
Dunque anche il S.I.A.P. chiede “che vengano, immediatamente, attivati, ad horas, tutti i protocolli sanitari nei punti di accoglienza e nei punti di sbarco improvvisati dai migranti, così che si possa salvare la popolazione dai altri contagi od evitare il contrarre di altre malattie.
Sappiamo delle statistiche che interessano le zone interessate agli sbarchi e sappiamo che questi dati saranno in continuo aumento in danno della popolazione.
Se il Governo vuole accogliere questi migranti- dicono i poliziotti- lo faccia seriamente e veramente secondo i canoni previsti ed utilizzi tutti gli strumenti sanitari di prevenzione, monitoraggio e cura a difesa degli italiani che li accolgono a cominciare dai luoghi di partenza così quando questi migranti sbarcano potranno essere già indirizzati secondo le esigenze e gli status.
Questo non lo può fare una associazione qualsiasi od un nucleo di protezione civile, serve un organismo internazionale da sempre attrezzato, preparato, preposto e deputato ad affrontare queste condizioni critiche. Servono corridoi umanitari, servono azioni e cure vere, questo di oggi è inutile e dannoso dato che non si fa prevenzione e non si adottano quelle azioni e le cure che servono non appena sbarcano i migranti ammalati.
Far fare gli esami e gli accertamenti ex post – sottolinea il SIAP – è solo una presa per i fondelli. Le malattie così si diffonderanno ancor di più. Se questo non sarà, allora il Governo sarà il vero untore che vuole, in piena scienza e coscienza, esporre la popolazione a seri contagi”.
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