Medico e calciatore, calciatore e medico. Un abbinamento strano, senza dubbio, ma questa è la storia di Marco Paludetti, attaccante classe 1992 in forza al Camaro che ieri si è laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Messina. «È un sogno che, finalmente, sono riuscito a realizzare». Sono queste le sue prime parole a MeridioNews con la voce ancora un po’ rotta dall’emozione. Il neo dottore ha presentato una tesi di neurologia, strada che in futuro non nega gli piacerebbe percorrere: «Ovviamente però – precisa – sono aperto anche ad altre opzioni. È stato un bel percorso, soprattutto è stato bello vivere a cavallo fra sport e studio». Un binomio che si è rivelato vincente: «Ho scelto una strada difficile e un corso di studi impegnativo, ho dovuto fare dei sacrifici e togliere del tempo alla famiglia. Tutto questo per seguire le mie passioni».
Conciliare il percorso di studi con gli allenamenti non è stato semplice, ma Paludetti ha raggiunto i traguardi che si era prefissato. «Tutto è una questione di volontà, di disponibilità al sacrificio e di capacità di organizzazione. Gli allenamenti durano diverse ore e soprattutto in estate non è stato facile: il mese più difficile l’ho vissuto ad agosto anche perché a settembre si è in piena sessione estiva per gli esami universitari». La fine di un percorso di studi universitari, in medicina coincide con l’inizio di una strada di specializzazione. «Adesso, il mio obiettivo è prepararmi per un nuovo test e un nuovo concorso da affrontare per entrare nelle scuole di specializzazione. L’ambizione è quella di entrare in neurologia, ma bisogna valutare anche altre strade. Non so se dovrò abbandonare la passione del pallone, ma è una valutazione che farò più avanti. Di sicuro, fin quando potrò, cercherò di continuare a portare avanti entrambe le cose».
Con la squadra l’attesa della laurea è stata vissuta con ironia. «Nello spogliatoio i miei compagni mi chiamano dottore già da tempo e mi chiedono spesso consigli medici. Faccio, per così dire, delle consulenze – dice ridendo – anche perché nello spogliatoio i piccoli problemi fisici sono all’ordine del giorno». Molti dei compagni di squadra erano presenti oggi per la proclamazione. «È stato bello averli là e poter fare delle foto anche in altre vesti. Questo è un ricordo che terrò con me per sempre. La pausa del campionato di tre settimane sembra proprio cascare a pennello e sabato festeggerò anche con tutti loro».
Intanto, il Camaro sta ben figurando con l’attuale quinta posizione in classifica che vuol dire zona play off: «La nostra squadra è stata costruita proprio per fare bene senza pretendere un eventuale salto di categoria. Stiamo riuscendo a stare più in alto possibile in classifica, siamo in zona play off e vogliamo restarci. Sento dire che siamo la squadra che gioca il miglior calcio, da noi c’è gente che meriterebbe altri palcoscenici e il mister ha tantissime doti tecnico-tattiche».
Proprio domenica scorsa i neroverdi sono stati sconfitti dal Paternò: «Si è trattato di un vero e proprio spareggio per i play off. Loro sono passati subito in vantaggio, noi eravamo riusciti a pareggiarla e purtroppo una svista arbitrale ci ha tolto i punti. In ogni caso, tutto dipende ancora da noi». L’attaccante ha finora realizzato tre reti ma non sembra essere del tutto soddisfatto dei suoi numeri: «Quest’anno non è andata come avrei voluto. Mi dicono che faccio giocare bene la squadra e faccio tanto lavoro sporco. Per me è il primo anno in Eccellenza, è stato un po’ un affacciarsi in questo palcoscenico». Futuro incerto sui campi di calcio per Marco, che però vorrebbe continuare a coniugare sport e studio: «Se dovessi continuare a giocare, mi piacerebbe restare al Camaro perché mi sono sempre trovato bene con tutti. E poi sto bene e sono a casa. L’obiettivo potrebbe essere di arrivare nelle prime quattro posizioni e di sfondare, personalmente, la doppia cifra. Questo sarebbe – conclude Paludetti – il massimo».
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