Marco Falcone: “L’Esa va soppressa”. L’ente tra cronaca e storia

LO DICE IL CAPOGRUPPO DI FORZA ITALIA ALL’ARS, CHE PROPORRA’ IL PROVVEDIMENTO A SALA D’ERCOLE, IN SEDE DI DISCUSSIONE DELLA MANOVRA BIS. “A DISTANZA DI OLTRE UN ANNO – AGGIUNGE – IL GOVERNO NON HA SOPPRESSO ALCUN ENTE”

“Durante l’esame della manovra finanziaria bis il gruppo di Forza Italia proporrà tutta una serie di misure alternative e migliorative per rendere più sostenibile la nuova legge di stabilita’ e per dare risposte più efficaci che, contenendo la spesa, possano garantire livelli occupazionali e ottimizzare i servizi essenziali”.

La proposta arriva da capogruppo di Forza Italia all’Ars, Marco Falcone.

“Tra le misure alternative – dice Falcone – riproporremo la soppressione dell’Esa, sigla che sta per Ente di sviluppo agricolo, struttura inutile e dispendiosa, chiaro esempio di connubio tra politica e clientele, dimostrato delle ultime vertenze e polemiche che rasentano un inquietante scandalo”.

“Vorrei ricordare –  conclude il capogruppo forzista – che la norma che aboliva l’Esa era già stata una delle misure da noi presentata, ma dichiarata inammissibile, anche per la contrarietà di un Governo che ancora a distanza di un anno e mezzo, malgrado i tanti proclami, non ha proceduto alla soppressione di nessuno degli enti regionali inutili”.

Per la cronaca, l’Esa è stata costituita dall’Ars nel 1965, sulle ceneri dell’Eras, l’Ente per la riforma agraria siciliana istituito nel 1950, quando la Sicilia, anticipando di circa dodici anni lo Stato, varò la riforma agraria.

Quella riforma agraria non fu un grande successo. Tant’è vero che non frenò l’emigrazione di tanti contadini siciliani verso il ‘Triangolo industriale’ del Nord Italia (Milano-Torino-Genova).

Nel 1965 il Parlamento siciliano istituisce l’Ente di sviluppo agricolo. Che si rivelerà, ben presto, un doppione dell’assessorato regionale all’Agricoltura.

Non sono tante le cose positive fatte dall’Esa. Forse l’unico settore dove ha operato con un certo successo è stato l’aspetto tecnico: ovvero l’assistenza tecnica agli agricoltori, che poi la stessa Amministrazione regionale avrebbe in un certo senso ‘copiato’.

Dell’Esa si ricordano soprattutto le ‘perfomance’ come stazione appaltante negli anni ’80 (soprattutto con le dighe). 

Alla fine degli anni ’90 si pensava alla sua soppressione insieme con Espi, Ems e Azasi, i tre enti economici regionali che vennero sbaraccati. Ma così non fu.

 

Nell’ultimo decennio l’Esa è molto decaduta, limitandosi ad esercitare un ruolo di mero ‘stipendificio’ (la vicenda dei trattoristi dell’Esa, in pratica, precariato) è emblematica.

Ma pur non servendo assolutamente a nulla, non è mai stata soppressa.

 

Redazione

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