AFFONDO DEL CAPOGRUPPO DI FORZA ITALIA ALL’ARS SMENTISCE CON I NUMERI LE BUGIE DEL GOVERNO REGIONALE.
Il Governo regionale supera se stesso, distrugge il settore della Formazione professionale, cancella il lavoro di migliaia di operatori del settore e se ne bea. Ci vuole davvero ‘fegato da vendere’ per parlare di risparmio della spesa pubblica, ‘calato’ tutto sulla pelle di migliaia di lavoratori del settore e delle loro famiglie.
Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia al Parlamento siciliano, non risparmia critiche all’assessore regionale alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, che dopo aver ‘toppato’ su tutta la linea (è stata clamorosamente smentita pure dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, che ha dovuto ammettere che la gestione dei tirocini del Piano Giovani è stata disastrosa e sbagliata), continua a pontificare invece di dimettersi.
“Apprendere che è stato conseguito un altro risultato dall’assessore alla Formazione Scilabra – dichiara Falcone – che consisterebbe nell’ipotetico risparmio di 70 milioni di euro per il Piano formativo 2014/2015, giustificandolo con l’eliminazione di consulenze esterne e affitti d’oro per gli enti di formazione, è veramente ridicolo”.
Incontrando alcuni rappresentanti degli enti di formazione professionale, il capogruppo di Forza Italia all’Ars non risparmia accuse precise nei confronti dell’assessore Scilabra.
“L’assessore o sconosce la realtà della formazione professionale in Sicilia – sottolinea il deputato azzurro – o è in mala fede”.
“Non mi pare che nella formazione esistano più consulenze d’oro o affitti particolarmente dispendiosi – prosegue Falcone – a meno che non si tenti di mistificare una realtà drammatica in cui versano ottomila lavoratori siciliani”.
Falcone denuncia il quadro drammatico e l’emergenza sociale in cui versa il settore della Formazione professionale per mano dell’azione politica distruttiva dell’esecutivo regionale.
“In circa 2300 non lavorano da oltre un anno a causa del definanziamento dei vari enti e non hanno alcun paracadute – dice, conti alla mano, il capogruppo all’Ars di Forza Italia -. Altri circa mille lavoratori sono stati messi in mobilità o in Cassa integrazione da quegli enti che hanno ricevuto minori finanziamenti dalla Regione”.
“Poi vi sono i mille e 753 ex sportellisti – precisa Falcone – che, da oltre quattro mesi, vagano tra Priolo e Palermo, privi di qualunque ammortizzatore sociale e senza nessuna certezza sul proprio futuro”.
“A loro si aggiungono altri 1000 lavoratori – afferma l’esponente azzurro – che, pur lavorando, non percepiscono lo stipendio da oltre 20 mesi, a causa dei ritardi nei pagamenti”.
“Servirebbe che qualcuno – conclude Falcone – spiegasse questa situazione non all’assessore Scilabra, che la conosce bene, ma al Presidente Rosario Crocetta a cui molte cose vengono prospettate nelle forme più edulcorate, per nascondere una realtà che purtroppo è molto amara”.
Nota a margine
E’ davvero sconcertante trovarsi a commentare una dichiarazione fuori dalla ‘grazia di Dio’ resa dall’assessore alla Formazione professionale, Nelli Scilabra.
In un momento di grande emergenza sociale, causata dalla mancata erogazione dei finanziamenti agli enti formativi, che significa, in poche parole, il mancato pagamento degli stipendi agli operatori, parla di risparmio nella spesa anziché assumersi in toto le responsabilità del fallimento del settore.
E’ facile risparmiare quando si tolgono i soldi dalle tasche dei lavoratori.
Dicano l’assessore Scilabra e la dottoressa Corsello come è possibile che nel mese di agosto, dopo le continue e mistificanti rassicurazioni ‘a parole’, il settore vive nel dramma generale di migliaia di operatori senza ‘il becco di quattrino’.
Il treno è giunto all’ultima stazione: se ne faccia una ragione, il presidente della Regione Rosario Crocetta. E cambi capotreno.
Per salvare il salvabile, intervenga con immediatezza per sbloccare i pagamenti e azzerare tutti gli incarichi dati a destra ed a manca senza controlli e senza trasparenza.
Sburocratizzi il comparto e restituisca fiducia agli operatori, l’alternativa e’ perdere la faccia nei confronti della Sicilia e dei siciliani.
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