Anabolizzanti, cocaina, stimolanti. Almeno una di queste tre sostanze è stata consumata nel 2020 dal 2,5 per cento degli studenti italiani nel periodo del primo anno di restrizioni legate alla pandemia. Il dato, che se si tiene conto anche della cannabis si spinge al 7,6 per cento, emerge dall’ultima relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze. La ricerca dice i ragazzi ne hanno fatto più uso delle ragazze: il 3,3 dei maschi rispetto all’1,7 delle femmine. Guardando, invece, alla frequenza di consumo, il 37 per cento ha dichiarato di avere utilizzato le droghe non più di due volte in un mese, mentre circa un quarto del campione intervistato ne ha assunto dalle tre alle nove volte. Almeno una decina di assunzioni per il 38 per cento degli studenti. La relazione ha messo in luce anche un altro tipo di informazione: coloro che hanno utilizzato almeno una sostanza psicoattiva si differenziano da coloro che non le hanno assunte per alcune caratteristiche relazionali. In particolare, i consumatori risultano meno soddisfatti del rapporto con i familiari.
Sulla base di queste considerazioni l’Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico Rodolico-San Marco di catania ha ideato il progetto intitolato Smart drugs e anabolizzanti: profili epidemiologici e azioni correttive. Il progetto – coordinato da Cristoforo Pomara, il direttore dell’Istituto di Medicina legale, del dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e Tecnologie Avanzate dell’Università di Catania – è finanziato dalla Regione Siciliana e si inserisce tra le attività che puntano a prevenire le dipendenze da sostanze e comportamenti. Prevede una campagna di informazione e sensibiizzazione rivolta ai giovani che frequentano gli istituti superiori di Catania e partirà lunedì prossimo (inizio ore 9) al liceo scientifico Galilei, guidato dalla dirigente scolastica Gabriella Chisari.
Saranno coinvolti medici legali, criminologi, tossicologi, genetisti forensi. L’obiettivo è anche quello di mappare l’incidenza sulla popolazione giovanile di droghe, i cui effetti sono spesso sottovalutati dai giovani. Le sostanze anabolizzanti, infatti, hanno spesso consumatori in chi pratica attività sportiva agonistica ma anche in chi frequenta palestre con la pretesa di ottenere rapidi miglioramenti dell’estetica. Tutti gli istituti superiodi di Catania possono aderire al progetto.
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