Manifesti abusivi per le strade «Imbrattatori ormai professionisti»

«Catania è tappezzata da ogni tipo di manifesto. Tra questi, i più numerosi sembrano essere quelli di un visagista. Non so quante persone si fermino a leggerlo di proposito, ma quando ne vedi dieci, cento, tutti in serie o quando ti fermi in coda, in auto, magari ti giri a leggerlo e memorizzi il numero». Gennaro è ironico, ma non troppo. Pochi giorni fa, insieme ad altri amici dell’associazione Cittàinsieme giovani, è andato in giro per la città confermando i suoi sospetti: la situazione dei manifesti abusivi per le strade è allarmante come un anno fa, quando avevano ripulito la facciata dell’Istituto nautico.

«Lo scorso anno siamo stati in giro a rimuovere i manifesti e abbiamo ricevuto il plauso di molti – racconta Mirko – Compreso il sindaco che però non ha risolto il problema. Oggi c’è una staffetta tra gli addetti del Comune che tolgono e i soliti imbrattatori». Questi ultimi, nota Davide, molto ben organizzati. «I manifesti sembrano messi a caso, ma forse hanno una loro logica. Del resto la notte vedo in giro sempre lo stesso furgoncino blu. Scendono delle persone con scope, aste e colla e in pochi minuti mettono i manifesti. Sono dei professionisti del settore abusivo». Come combatterli? «Facendo rispettare pienamente il regolamento comunale sulla pubblicità e le affissioni», propone Mirko. Nel quale è previsto che le spese per la rimozione siano a carico dei responsabili. Così i ragazzi quest’anno hanno deciso di cambiare metodo: in assenza di sanzioni, è inutile ripulire le strade. Meglio denunciare la situazione.

Ai catanesi intanto rimane la possibilità di curiosare in una delle tante bacheche all’aperto cittadine. Ce n’è per tutti i gusti: dai manifesti dei neomelodici in piazza Spirito Santo ai quelli del circo agli archi della marina. La scelta, però, non sarà propriamente spontanea, avvertono i ragazzi di Ciitàinsieme. «Gli abusivi puntano davvero al messaggio subliminale. A me, ad esempio – dice Davide, sorridendo – è venuta voglia di andare al circo. La tigre è molto affascinante».

Leandro Perrotta

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