Francesco Casisa, nato e cresciuto allo ZEN di Palermo, era stato lanciato nel 2002 da Emanuele Crialese nella carriera cinematografica con un grande film: Respiro, premiato a Cannes grazie anche alle mirabili interpretazioni del cast e soprattutto di Valeria Golino come prima attrice e del palermitano Vincenzo Amato come protagonista maschile.
In linea con il mondo pirandelliano della Sicilia, dove non ci si può liberare del proprio involucro e del pregiudizio dato dalla società (a torto o a ragione) anche in base a dove si è nati e cresciuti, Casisa non è riuscito ad evitare il tipico destino di chi abita in un quartiere sfavorito come lo ZEN di Palermo: nonostante il successo cinematografico pare faccia parte di un vasto gruppo di spacciatori di droga nella zona del trapanese, in Sicilia. E dunque stato incluso tra le undici persone da arrestare nel quadro di una maxi-operazione antidroga denominata Bronx2 dalla compagnia di Carabinieri di Castelvetrano (TP) su mandato della procura di Trapani.
Casisa, oggi venticinquenne, oltre al film Respiro del 2002 ha lavorato con Crialese nel film Nuovomondo (conosciuto allestero con il titolo Golden Door) insieme a grandi attori tra i quali Charlotte Gainsbourg, figlia del famosissimo cantante francese Lucien Gainsbourg, in arte Serge Gainsbourg. La carriera di Francesco Casisa attore è stata ulteriormente gratificata da grandi successi televisivi quali Il capo dei capi, su Totò Riina, Il fantasma di Corleone, su Bernardo Provenzano, la fiction Paolo Borsellino e soprattutto lultimo capolavoro cinematografico di Crialese Terraferma.
Presente anche nel pregevole film di Marco Amenta La siciliana ribelle, sulla vita e il suicidio della collaboratrice di giustizia Rita Atria e del suo rapporto con Paolo Borsellino, Casisa è un volto molto noto nel mondo dello spettacolo ed è apprezzato per la sua innata capacità interpretativa scoperta da Emanuele Crialese quando lattore aveva solo 15 anni.
Il mandato di custodia cautelare arriva in un momento di grazia artistica di Francesco Casisa attore che continua come in precedenza. Infatti, la scorsa estate è stato presentato a Taormina il suo film più recente, “Amaro amore”, del regista Francesco Henderson Pepe, con Angela Molina nel cast, e prodotto in collaborazione con RAI Cinema.
Non è la prima volta che Casisa ha problemi con la giustizia: pochi mesi dopo aver partecipato al successo internazionale di Respiro fu denunciato per una rapina e nel 2008 fu arrestato perché trovato con alcuni grammi di cocaina e una grossa quantità di hashish. Non è nemmeno la prima volta che un attore abbia simili problemi con la giustizia, anche se, per Casisa, dispiace molto il fatto che sia stato sempre considerato una specie di miracolato dal cinema grazie proprio a Crialese. Il grande regista dorigini siciliane, lanciandolo nel cinema ancora giovanissimo, pareva averlo tolto dal destino di tanti altri ragazzi costretti a vivere in una delle favelas meridionali più tristemente conosciute.
Pur essendo, lo ZEN, un rione costruito negli anni 70 su un progetto del famosissimo architetto Vittorio Gregotti, esso rimane ancora oggi lesempio più conosciuto di quartiere apparentemente senza speranza di Palermo. Con lattuale vicenda dellattore Francesco Casisa torna alla ribalta il tema dellirredimibilità di chi nasce in quartieri svantaggiati palermitani, dipinta con grande crudezza dallultimo capolavoro cinematografico di Daniele Ciprì E stato il figlio (tratto dallomonimo romanzo di Roberto Alajmo) dove una famiglia di una zona svantaggiata è inevitabilmente votata al crimine e alla tragedia nonostante gli aiuti esterni dello Stato quali vittime indirette della mafia.
In questo caso, laiuto esterno è arrivato grazie al talento e al cinema. Ma pare non sia bastato ad altro che rimanere latitante anziché sotto custodia cautelare. Casisa, infatti, è lunico a non essere stato preso tra le persone colpite da mandato di cattura con loperazione Bronx2 perché si troverebbe a Parigi dove vive con la sua compagna.
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