Maltempo, prevista pulitura di un tombino su cinque Affidamenti per oltre 200mila euro alle ditte esterne

Delle oltre ventimila caditoie del Comune di Catania, quest’anno ne saranno pulite meccanicamente circa un quinto. In giornate senza pioggia, prima che comincino le reiterate allerte meteo a cui siamo stati abituati negli ultimi anni, la questione dei tombini intasati passa quasi in secondo piano. In realtà, però, il problema esiste e andrebbe prevenuto. Anche prima di settembre. «Abbiamo liberato in bilancio le somme necessarie solo adesso», spiega l’assessore alle Manutenzioni Salvo Di Salvo. Il Comune ha appena impegnato una spesa di 165mila euro per Lavori di disotturazione e pulizia delle caditoie nelle strade della città di Catania, a cui va aggiunta la procedura che ha avviato Multiservizi: una indagine di mercato per capire quali aziende possano essere interessate a svolgere il servizio su 950 tombini per conto della società partecipata comunale. Due passaggi diversi che, sommati, dovrebbero servire a «pulire circa quattromila tombini con il macchinario chiamato canal jet – continua Di Salvo – Parliamo di quelli che sono bloccati da accumuli cementizi e che si trovano sulle direttrici più strategiche, cioè le strade che da monte vanno verso valle». 

Ma le caditoie, in tutto il territorio comunale, sono oltre ventimila. «Sulle altre interveniamo noi con la manutenzione ordinaria – chiarisce Di Salvo – In questo momento, per fare un esempio, i nostri operai sono impegnati al villaggio Santa Maria Goretti. Per usare in tutta la città il canal jet servono più di due milioni di euro, una cifra importante». Un investimento che, tra l’altro, andrebbe replicato ogni anno. Perché la «disotturazione» dei tombini è più veloce, ed efficace, con uno strumento il cui acquisto, un anno fa, secondo l’assessore Di Salvo era «un intento dell’amministrazione». Oggi quel progetto sembra cambiato: «Non ci sono i soldi, tutti insieme, per comprarlo. Sono più di 300mila euro». Che però servirebbero per coprire l’intero territorio comunale e dovrebbero essere investiti solo una volta. Per svolgere un compito che, nel provvedimento con il quale si impegnano 165mila euro di Palazzo degli elefanti, viene definito «necessario ai fini della sicurezza e per la tutela della pubblica incolumità nel caso di interventi meteorologici con conseguenziali significative quantità di pioggia».

Secondo il titolare delle Manutenzioni, tra fine settembre e inizio ottobre la strada per la stipula del contratto dovrebbe essere avviata e poi saranno necessari tra i tre e i quattro mesi per concludere la pulitura. «I nostri operai saranno a supporto e, per controllare tutto, ci sarà un responsabile della programmazione», garantisce Salvo Di Salvo. Nel frattempo, però, la Multiservizi ha avviato una «procedura più snella». Anche la partecipata comunale non ha a disposizione il famoso canal jet, quindi dovrà affidare il servizio a una ditta esterna. A loro spetteranno poco meno di mille caditoie. «Abbiamo già fatto la manifestazione d’interesse e speriamo di aggiudicare i lavori in breve – spiega Giovanni Giacalone, presidente di Multiservizi – Sono circa 40mila euro. A poco a poco bisogna fare tutto, ma ancora non siamo nelle condizioni per fare investimenti grossi come quello del canal jet». La stima per l’acquisto del macchinario, secondo Giacalone, è di circa 500mila euro. Duecentomila in più di quanto immaginato dall’assessore Di Salvo. In effetti, confrontandosi con esperti del settore, il range di prezzo indicato è compatibile con lo strumento in questione. «Stiamo facendo altri investimenti per manutenzione del verde e scerbamento – prosegue il presidente della partecipata – Tutto insieme non si può fare». Intanto, in un paio di settimane la pulitura di 950 tombini con il canal jet dovrebbe essere conclusa. Quando partirà, però, dipende dai tempi necessari alla mini-gara. «Speriamo di selezionare a breve la ditta», conclude Giovanni Giacalone.

Luisa Santangelo

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