Sono stati complessivamente 110 gli interventi di soccorso effettuati dai vigili del fuoco del comando provinciale nella giornata di ieri tra Catania e l’hinterland. Di questi, trenta durante la notte. E al momento sono in corso altre dieci operazioni. Alla centrale operativa dei pompieri le principali segnalazioni arrivano per situazioni di pericolo dovute alla caduta di calcinacci, ballatoi e rivestimenti esterni di edifici. Mentre non si contano i cittadini rimasti bloccati per le strade trasformate in fiumi in piena. A determinare i disagi l’intensa perturbazione che da ieri interessa tutta la costa della Sicilia orientale. Motivo per cui la protezione civile regionale ha diramato per oggi un bollettino di allerta meteo di colore arancione, ovvero di preallarme. Con precipitazioni che si sono intensificate tra il tardo pomeriggio e la nottata appena trascorsa. Un arco di tempo in cui si sono concentrati i principali disagi per i residenti sia del capoluogo che del Catanese.
Nel capoluogo via Etnea si è trasformata in un torrente in piena, con tanto di spazzatura lasciata sul marciapiedi per il porta a porta che scendeva lungo la via, trascinata dall’acqua. Mentre un autista dell’Amt è stato costretto «a uscire dal finestrino e farsi caricare sul cassone di un camion della ditta Multiservizi», spiega il referente del sindacato autonomo di categoria Fast-Confsal Giovanni Lo Schiavo. Di poco successivo è stato l’intervento dei vigili del fuoco in via Volturno, nel quartiere Cibali. Lì alcuni pezzi di un edificio di proprietà comunale sono franati su un’auto in sosta. Al netto di numerose segnalazioni di catanesi rimasti in panne con l’auto, alla ricerca della targa della propria vettura trascinata dall’acqua e con le gomme forate a causa della buche che si sono aperte per strada. «Numerosi i tombini scoperchiati dalla forza delle acque che hanno causato problemi alla circolazione. Abbiamo lavorato tutta la notte per rimetterli a posto», interviene il Comune di Catania con una nota ufficiale.
Ma i problemi, nonostante la prontezza dell’ente, sono ancora visibili. Buche, materiale di risulta sulle corsie, pezzi di asfalto sui marciapiede e caditoie otturate si moltiplicano tra via Gabriele D’Annunzio, via Umberto, via Vincenzo Giuffrida, via Monserrato, piazza Cavour, piazza Roma, via Don Minzoni e San Giovanni Galermo. «Il quartiere è in ginocchio, la situazione è peggiorata rispetto a ieri», dichiara il consigliere comunale Giuseppe Catalano. Che aggiunge: «Piove dentro la scuola Salvatore Quasimodo; le vie Maestri del lavoro, villa Flaminia, Belvedere e Baglieri hanno voragini, sono allagate e sono crollati pure pezzi di mura in pietra», aggiunge. Ma per l’amministrazione comunale «il sistema delle caditoie ha retto», continua la nota istituzionale. «Nelle prime ore del mattino Comune ha inoltre il punto sulla situazione dei trasporti pubblici: l’Amt ha su strada 90 autobus e altri sette usciranno più tardi, e la metropolitana e la Ferrovia Circumetnea funzionano regolarmente», conclude il comunicato dell’ente. Che si sta anche occupando di monitorare lo stato degli edifici scolastici.
La situazione non è stata migliore in alcuni Comuni dell’hinterland. A Tremestieri etneo un residente denuncia come «via Etnea, così come la più nota arteria di Catania, è un fiume in piena. Non siamo pronti ad affrontare queste emergenze». A Lineri e a Misterbianco sono stati numerosi i soccorsi dei pompieri ad automosbilisti rimasti in panne con l’auto. Nella città di Aci Sant’Antonio l’amministrazione ha chiuso le vie Antonio Maugeri e Pezzagni, consigliando di non transitare in via Spirito Santo e a piano San Giovanni. Nel reparto di Medicina interna dell’ospedale di Acireale, le infiltrazioni di acqua ieri hanno allagato il pavimento della sala d’attesa.
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