Stato di calamità naturale per i danni subiti da una trentina di Comuni siciliani, a seguito del maltempo dello scorso febbraio. Lo ha deciso il governo Musumeci che, contestualmente, ha chiesto a Roma la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale. Gli eventi meteo avversi si sono verificati, in sette province dell’Isola, dal 22 al 24 febbraio.
«Interveniamo – commenta il presidente della Regione Nello Musumeci – in soccorso del territorio colpito da fortissime raffiche di vento, precipitazioni, nevicate e allagamenti diffusi che hanno causato ingenti danni ad abitazioni, collegamenti viari e strutture pubbliche. Le relazioni tecniche redatte dal dipartimento della Protezione civile regionale, hanno documentato i danni alle infrastrutture portuali, soprattutto nell’arcipelago eoliano. Conseguenze si sono verificate anche sulla viabilita’ urbana ed extraurbana. Gravi ripercussioni subite anche nel comparto agricolo a causa della distruzione di serre, danni alle strutture commerciali, ricettive e turistiche presenti sulla fascia costiera, nonche’ ad abitazioni private».
I centri interessati dalla richiesta del provvedimento del governo Musumeci sono Capo d’Orlando e le isole Eolie (Lipari, Alicudi, Filicudi e Panarea), Catania e Acireale; Acate, Comiso, Vittoria, Santa Croce Camerina, Ispica, Pozzallo, Ragusa, Modica, Scicli, Chiaramonte Gulfi, Monterosso Almo, Giarratana, Siracusa Augusta, Avola, Canicattini Bagni, Noto, Pachino, Portopalo di Capo Passero, Palazzolo Acreide, Villafranca Sicula, Paceco e Palermo.
(Fonte: Ansa)
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