Un fiume di acqua, fango e detriti che ha riavvolto il nastro dei ricordi, con le dovute proporzioni, all’alluvione del 13 marzo 1995, che ha causato quattro vittime. Ieri, intorno all’alba, un nubifragio si è abbattuto sulla fascia jonica tra Mascali e Giarre. Nello specifico l’area maggiormente colpita è stata quella delle frazioni di Nunziata (Mascali) e di Santa Maria La Strada (Giarre). Fango dentro case e negozi, e ruspe in azione per cercare di ripulire le strade. Il sindaco di Giarre, Leo Cantarella, ha ammesso – senza giri di parole – che la struttura comunale si è trovata impreparata nell’immaginare una criticità di questo genere. Il giorno prima, lunedì 21 ottobre, la protezione civile regionale aveva diramato un bollettino con un livello giallo di allerta. Scenario che – a differenza dell’allerta rossa – non obbliga i sindaci a chiudere le scuole e che a Giarre non ha convinto il primo cittadino a emanare un’ordinanza in questa direzione, a differenza di quanto avvenuto in altri Comuni, come per esempio ad Aci Sant’Antonio.
A Giarre, però, lo stop alle lezioni è arrivato comunque, ma soltanto poco prima delle 8, quando mancavano pochi minuti al suono della campanella e con le strade già rese impraticabili da un fiume d’acqua. Una tempistica che ha sollevato molte polemiche sull’organizzazione per fronteggiare l’emergenza maltempo. «Già lunedì erano arrivate le prime avvisaglie, con segnalazioni di classi allagate, ma a Giarre si è preferito non fare nulla nonostante poi si sia rilevato il Comune più esposto al maltempo», spiega a MeridioNews il presidente del Consiglio comunale, Giovanni Barbagallo. «Chiudere le scuole quasi alle 8 – continua Barbagallo – ha significato ritrovarsi con centinaia di studenti pendolari che avevano già intrapreso il loro viaggio verso Giarre. Così quando sono arrivati negli istituti hanno scoperto che era stata disposta la chiusura». Un cortocircuito che, secondo il presidente del Consiglio cittadino, c’è stato anche a livello di comunicazione. Alle 7:40 sulla sua pagina Facebook il sindaco scriveva di avere chiuso le scuole. Sei minuti dopo, alle 7:46, il profilo Facebook del Comune di Giarre annunciava invece la sospensione delle attività didattiche. Dieci minuti dopo, alle 7:56, il post è stato modificato: ora avvisava non più della sospensione delle attività didattiche, ma della chiusura delle scuole. «Così ci siamo ritrovati con genitori e alunni lasciati allo sbaraglio», conclude Barbagallo.
«Abbiamo due strade interrotte per dei crolli parziali delle carreggiate», spiega a MeridioNews il sindaco di Mascali, Luigi Messina. Si tratta della provinciale che collega Santa Maria La Strada con Nunziata e di quella che collega quest’ultima frazione con quella di Puntalazzo, a ridosso del territorio di Sant’Alfio. «I disagi però interessano anche altre strade – continua il primo cittadino – e oggi faremo altre ricognizioni. I costi per il ripristino saranno non indifferenti. Ieri (martedì, ndr) le scuole del mio territorio erano regolarmente aperte, anche perché non vi era nessuna allerta meteo». Parole che rimettono sotto i riflettori il sistema delle allerte meteo in Sicilia. «Queste previsioni ormai non sono più sufficienti per aiutare i sindaci e chi deve operare sul territorio a gestire le emergenze in modo efficace», ha spiegato in una nota inviata alla stampa il deputato all’Ars di Sud chiama Nord Giuseppe Lombardo, annunciando la necessità di introdurre nell’Isola un sistema di nowcasting, ossia delle previsioni a breve termine fino a un massimo di sei ore.
Intanto fino a ieri pomeriggio erano stati 25 gli interventi legati al maltempo portati a compimento dai vigili del fuoco in provincia di Catania. «Le zone più colpite – comunicano i vigili del fuoco sul loro profilo X – sono state quelle di Giarre, Mascali, Zafferana Etnea e Belpasso». Importanti i disagi anche per le auto che hanno percorso l’autostrada Catania-Messina. Il Cas, ossia il consorzio autostrade siciliane, ha segnalato la chiusura della rampa d’ingresso dello svincolo di Fiumefreddo, in direzione Catania, per allagamenti. Oltre a diverse aree inondate dall’acqua nel tratto tra Fiumefreddo e Giarre.
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