Ieri pomeriggio una falsa foto del sito del Comune che annunciava «la chiusura delle scuole per allerta meteo» ha creato il caos tra alunni e insegnanti, che l’hanno condivisa su Whatsapp e Facebook. Scambiando l’immagine per un autentico comunicato del sindaco di Catania Enzo Bianco. Del resto il falso «è fatto benissimo – spiega Fabio, uno dei tanti insegnanti convinti che oggi non ci fosse scuola – Il messaggio sembra preso dal vero sito del Comune di Catania». Creato talmente bene da giungere all’attenzione dell’amministrazione comunale etnea. Per Luigi Bosco, assessore con delega a Catania città sicura «è stato sicuramente fatto con un programma di fotoritocco, oggi ci sono mille modi e le competenze per creare questi falsi». L’autore, però, non è né un hacker né un grafico esperto. Ma un ragazzino, che frequenta una scuola media del centro. Per realizzare l’immagine ha solo modificato un vecchio messaggio del 6 novembre 2014, ancora presente sul sito del Comune.
«Vado in terza media – spiega lo studente, che chiameremo con un nome di fantasia, Giovanni -, e ho creato il messaggio sulla chiusura delle scuole solo per far ridere i miei amici nella chat della classe. Poi non so come e perché lo abbiano condiviso in così tanti. Io non volevo spargerlo», spiega. Il ragazzo si dice «solo un appassionato di informatica, non mi sento un esperto, tanto meno un genio». «Questo messaggio – prosegue – l’ho creato senza usare particolari programmi: semplicemente, dal browser che uso per navigare su Internet ho usato la funzione ispeziona elemento su un vecchio messaggio presente sul sito del Comune. Da lì ho cambiato la data e l’ho fotografato», spiega l’autore. Che si affretta ad aggiungere: «È solo uno scherzo, l’ho detto anche ai miei amici in chat, subito. Non potevo pensare che si sarebbe diffuso così tanto».
Il Comune però non ha preso bene lo scherzo. Tanto che in una nota inviata nella serata di ieri alla stampa l’amministrazione annuncia che «denuncerà alla Polizia Postale gli autori del falso circolato sul web e che annunciava la chiusura a causa del maltempo delle scuole e dell’Università». «Io sono sicuro di non aver fatto nulla di che: è una cosa facile che può fare chiunque», si difende Giovanni. Rimorsi per quanto è successo? «Non è niente di illegale e adesso non vorrei passare guai per un piccolo scherzo con i miei amici», conclude il giovane studente. E involontario cracker.
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