In merito all’articolo «Bompensiere, consiglio comunale sciolto per mafia», riceviamo e pubblichiamo:
La notizia del provvedimento è stata data sul sito www.governo.it con una laconica comunicazione della presenza del Comune di Bompensiere tra i comuni sciolti per infiltrazioni mafiose.
Nel
suddetto comunicato non si fa alcun riferimento alle presunte indagini
sugli appalti concessi dal 2008 in poi e si ingenera pertanto l’errata
convinzione nel lettore che lo scioglimento sia dovuto alle
infiltrazioni mafiose negli appalti: fermo restando che le motivazioni
del provvedimento saranno rese note solo con il DPR che sancirà lo
scioglimento del comune, e pertanto ogni riferimento sugli appalti è una
mera illazione, si puntualizza, e si chiede che venga dato atto nella
precisazione richiesta, che i pochi appalti concessi dal Comune, tutti
di valore molto esiguo, sono stati affidati a ditte in regola con la
certificazione antimafia, tutti tramite gara pubblica dalla Stazione
Unica Appaltante (e non direttamente dal Comune), e che solo due
aggiudicazioni sono state impugnate, una con esito positivo per ragioni
formali, ed una con esito negativo, a conferma della bontà dei
provvedimenti comunali.
Del tutto erroneo appare il riferimento
al Sig. Angelo Losardo, parente di quarto grado del Sindaco, il quale
non ha mai avuto rapporti né politici né lavorativi con il suddetto
Sindaco e l’Amministrazione Comunale. Pertanto, se egli è stato
considerato «il regista delle gestioni degli appalti pubblici del
comprensorio» (circostanza mai emersa da alcun atto processuale), non lo
è stato di certo per il Comune di Bompensiere.
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