Un patrimonio di immobili del valore di 500mila euro, tutti riconducibili a Salvatore Navanteri, 60enne di Vizzini (in provincia di Catania). È quanto la Dia ha confiscato all’uomo, accusato di associazione mafiosa finalizzata alla detenzione di armi e arrestato nel 2013, insieme alla moglie, Luisa Regazzoli, e ad altri esponenti del clan Nardo di Lentini, affiliato ai Santapaola.
Salvatore Navanteri, attualmente recluso nel carcere Opera di Milano, è figlio di Giovanni Navanteri. Che fu a capo del sodalizio criminale che, negli anni Ottanta, entrò in contrasto con il clan guidato da Giovanni Caruso. In quegli anni, una guerra di mafia insanguinò la provincia di Catania. A morire furono anche i fratelli di Navanteri.
Dopo una lunga serie di accertamenti, il tribunale di Siracusa ha emesso un provvedimento patrimoniale a carico di Salvatore Navanteri. Il sequestro dei beni era avvenuto a marzo dello scorso anno. Adesso è arrivata la confisca. I magistrati hanno ritenuto che le risorse economiche lecite di Navanteri e i suoi familiari non potessero giustificare gli investimenti effettuati. E che la sproporzione tra i redditi dichiarati e il patrimonio posseduto fosse eccessivo.
Gli immobili confiscati oggi a Salvatore Navanteri si trovano a Francofonte (in provincia di Siracusa), Vizzini (in provincia di Catania) e Teglio (in provincia di Sondrio).
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